Si intitola “Le voci di dentro” l’incontro con il poeta Peppino Scalzo, che si è svolto domenica sera 21 gennaio, a Squillace, nella “Casa della cultura”. Proprio qui, nella città di Cassiodoro, un poeta racconta la sua storia.
Scalzo, docente di lettere, vive a Squillace dal 2001.
Dotato di un’educazione salesiana, ama molto i giovani e più volte si è interessato a loro, raccogliendoli in laboratori teatrali, perché l’attività teatrale può diventare un «ottimo sistema preventivo dei disagi adolescenziali». Poeta sin dalla giovinezza, negli ultimi anni ha composto versi, che ha pubblicato sui principali social e che gli hanno permesso di farsi conoscere sul web.
Nel 2014, la radiotelevisione della Svizzera italiana gli ha dedicato la puntata numero 100 di “Poemondo”, un programma radiofonico con estensione multimediale alla ricerca di talenti italofoni nel mondo.
Nel 2015 ha iniziato a portare la sua poesia in teatro, recitando a Milano e a Roma in teatri salesiani. «Sembra che la poesia – afferma – non faccia parte più della nostra vita. Anche le case editrici rifiutano i manoscritti dei poeti.
Oggi le verità della vita ci vengono confezionate dai media, il senso critico si spegne e sembra quasi necessaria l’omologazione, per non apparire dei diversi.
E’ proprio allora che la ricerca della parola diventa una necessità per chi vuole scrutare dentro di sé, per chi ha voglia di silenzio per capire se stesso, prima di abbozzare un giudizio sugli altri.
La poesia è rivelazione, ammonimento e speranza ed ha in sé la chiave per la risoluzione di tanti problemi, ma la parola trovata viene poi dispersa; perché il poeta non impone ma propone, non grida ma sussurra, non vende ma regala».
Salvatore Taverniti