Prosegue l’impegno dello squillacese Pino Vallone in terra elvetica. Andato via dalla Calabria a soli 14 anni, Vallone vive e lavora a Payerne, nella Svizzera francese, dove ha studiato, si è formato e si è inserito con successo. E’ noto il suo impegno sociale e politico in quella terra, grazie al quale è divenuto paladino nella lotta per l’integrazione totale degli emigrati.
Dopo aver fondato l’associazione culturale italiana della “Broye” (“Acib”), promuove la cultura italiana tra gli stessi emigrati e i cittadini del luogo, «in modo che i primi – sottolinea – non perdano i contatti con la patria e i secondi possano capire meglio i loro ospiti».
Tra le iniziative organizzate, il “Salone del libro”, con l’omaggio a Umberto Eco e la presenza di Gérald Morin, vecchio segretario e assistente di Federico Fellini, e del noto semiologo Paolo Fabbri, oltre ad un centinaio di scrittori. Interessante la serata del premio al merito culturale, nel corso della quale si è reso omaggio alle popolazioni terremotate del centro Italia.
Sempre nella qualità di presidente “Acib”, Vallone ha preso parte al convegno e alla mostra su Fellini, al Senato, a Roma, con la presenza, tra gli altri, di Sergio Zavoli, con il quale Vallone ha scambiato alcune battute sulla città di Squillace.
In questo periodo, lo stesso Vallone sta lavorando ad un libro, dal titolo provvisorio “L’enfant de Calabre” (il ragazzo di Calabria), in cui l’autore racconta la sua vita di emigrante, a partire dai primi anni ostici fino all’integrazione in Svizzera e al raggiungimento dei successi professionali.
Un invito, uno sprone, una speranza per i giovani a non scoraggiarsi, perché «tutti – afferma Vallone – possono farcela».
Salvatore Taverniti