Festa della musica, spettacoli medievali, jazz. Il castello normanno, il più importante monumento di Squillace, è pronto ad accogliere i visitatori del borgo medievale anche per questa estate, che si preannuncia ricca di eventi.
Si parte il 24 giugno con la “10. Festa della musica” sul tema “Rifulge di luce chiarissima” (la definizione è di Cassiodoro, riferita alla città di Squillace), un saggio di fine anno accademico a cura dell’associazione culturale musicale “Ichinen” di Catanzaro, di cui è referente Patrizia Mancuso, che promuove la ricerca di linguaggi artistici, musicali e teatrali, con particolare attenzione alle proposte legate allo sviluppo critico e alla cultura.
A luglio e ad agosto, invece, oltre a incontri culturali e presentazioni di libri, si svolgeranno cene a base di ricette medievali e spettacoli con dame e cavalieri, visite guidate al castello e al museo, esposizioni di mercanzia e abiti medievali, musiche, danze, giochi, racconti e momenti teatrali. Tutte iniziative curate da “I Giardini di Hera”, con l’assessorato alla Cultura del Comune, “Sinafe Medieval”, “Taberna San Nicola”, “Ichinen” e “Ars Vitae”.
Le serate di musica jazz saranno proposte da “Climacus Cantabasso” (Maurizio Peronace, batteria; “Disagio”, chitarra basso; Francesco Peronace, contrabbasso).
Da due anni la gestione del castello squillacese è affidata alla società “I Giardini di Hera”, diretta dall’archeologa Chiara Raimondo e che vede una compagine sociale a maggioranza femminile: archeologi, economisti ed esperti di organizzazione eventi.
Il progetto culturale è finanziato con il Por Calabria e viene sostenuto dal Comune di Squillace. La maggiore attrazione del castello consiste nella “Sala dei guerrieri”, dove sono esposti gli scheletri dei due guerrieri del 1200 rinvenuti nel corso della campagna di scavi archeologici del 1994.
Ma anche le scoperte della successiva campagna di scavi, diretti dalla stessa Raimondo, hanno dato importanti risultati sulla ricerca sui luoghi di Cassiodoro e sulla Squillace bizantina e altomedievale. Scoperte che stravolgono la storia sulle origini dell’attuale città di Squillace, che prima si facevano risalire agli inizi del VII secolo con l’abbandono della città romana di Scolacium e il conseguente trasferimento e arroccamento dell’abitato sul colle. Si tratta del ritrovamento di una necropoli risalente al VI-VII secolo, al di sotto della fase normanna del castello.
Interessante il rinvenimento di una brocchetta, che permette di datare la necropoli al delicato periodo di transizione tra la Tarda Antichità e l’Altomedioevo, che costituisce la certezza archeologica della presenza di un insediamento bizantino sulla sommità del colle di Squillace, evento di grande importanza che fornisce un fondamentale tassello nella ricostruzione della storia di uno dei territori più importanti della nostra regione.
Salvatore Taverniti