Grande successo per l’edizione 2024 di “Factory area: sound-based connections”, un festival di musica e arte in tutte le sue forme. Si è svolta nel castello di Squillace dove sono confluiti centinaia di giovani provenienti da ogni parte della Calabria. Un appuntamento consolidato, giunto alla quarta edizione, proposto in un nuova location per un’intensa line-up, martedì scorso dal pomeriggio fino a tarda sera.
Non solo musica: l’arte in tutte le sue forme sarà senz’altro la protagonista, così come i ragazzi di Factory Area hanno dimostrato in questi anni, con tanto spazio anche all’attualità. Oltre agli artisti che si sono esibiti sul palco, infatti, si è potuto assistere ai dibattiti aperti al pubblico e agli approfondimenti declinati nei talk che hanno accompagnato questa edizione.
Factory Area si pregia poi di un altro merito: il castello di Squillace, luogo simbolo della costa ionica, per la prima volta ha ospitato un festival di questa tipologia, primato reso possibile dalla disponibilità e sensibilità dimostrate dall’amministrazione comunale di Squillace e dalla società I Giardini di Hera, che gestisce l’importante monumento squillacese. Al castello sono arrivati ben quattro artisti, unici nel loro genere proprio per non scontentare nessuno.
L’inizio è stato affidato a Gemello, artista a tutto tondo: il suo estro si divide tra pittura e musica, nome storico della scena rap romana e hip-hop, ha portato sul palco tutta la sua inconfondibile grinta con un live show; Bruno Belissimo, produttore e polistrumentista italo-canadese, che è andato in scena con un dj-set originale, in piena linea con il suo stile unico e contemporaneo, deliziando tutti gli amanti del dancefloor; poi i Rip, giovanissimo duo che ha portato un sound dai ritmi ipnotici, sintesi dell’influenza techno, elettronica ma anche della canzone italiana; fino a Ibisco, artista bolognese che continua a macinare successi: lui ha cantato di cosa vuol dire vivere la periferia con uno show in grado di mescolare le sonorità post punk, dark wave ed elettroniche senza voltare mai le spalle al cantautorato italiano.
E per finire, tra le tante novità, una certezza presente sin dalla prima edizione: il sodalizio con il resident dj Fabio Nirta che ha concluso la lunga serata con uno dei suoi vibranti dj-set. La direzione creativa e artistica era affidata al giovane collettivo “Tuttovento”. «Tanti giovani – ha dichiarato l’assessora comunale al turismo Natascia Mellace – hanno affollato il nostro splendido castello, scoprendo la sua bellezza e il fascino del borgo di Squillace. L’amministrazione comunale ha creduto in questa iniziativa sin dal primo momento, riconoscendo il suo potenziale nel valorizzare il nostro patrimonio culturale e creare un evento indimenticabile per la comunità. Abbiamo trasformato il castello in un epicentro di arte e musica».
Non solo musica: l’arte in tutte le sue forme sarà senz’altro la protagonista, così come i ragazzi di Factory Area hanno dimostrato in questi anni, con tanto spazio anche all’attualità. Oltre agli artisti che si sono esibiti sul palco, infatti, si è potuto assistere ai dibattiti aperti al pubblico e agli approfondimenti declinati nei talk che hanno accompagnato questa edizione.
Factory Area si pregia poi di un altro merito: il castello di Squillace, luogo simbolo della costa ionica, per la prima volta ha ospitato un festival di questa tipologia, primato reso possibile dalla disponibilità e sensibilità dimostrate dall’amministrazione comunale di Squillace e dalla società I Giardini di Hera, che gestisce l’importante monumento squillacese. Al castello sono arrivati ben quattro artisti, unici nel loro genere proprio per non scontentare nessuno.
L’inizio è stato affidato a Gemello, artista a tutto tondo: il suo estro si divide tra pittura e musica, nome storico della scena rap romana e hip-hop, ha portato sul palco tutta la sua inconfondibile grinta con un live show; Bruno Belissimo, produttore e polistrumentista italo-canadese, che è andato in scena con un dj-set originale, in piena linea con il suo stile unico e contemporaneo, deliziando tutti gli amanti del dancefloor; poi i Rip, giovanissimo duo che ha portato un sound dai ritmi ipnotici, sintesi dell’influenza techno, elettronica ma anche della canzone italiana; fino a Ibisco, artista bolognese che continua a macinare successi: lui ha cantato di cosa vuol dire vivere la periferia con uno show in grado di mescolare le sonorità post punk, dark wave ed elettroniche senza voltare mai le spalle al cantautorato italiano.
E per finire, tra le tante novità, una certezza presente sin dalla prima edizione: il sodalizio con il resident dj Fabio Nirta che ha concluso la lunga serata con uno dei suoi vibranti dj-set. La direzione creativa e artistica era affidata al giovane collettivo “Tuttovento”. «Tanti giovani – ha dichiarato l’assessora comunale al turismo Natascia Mellace – hanno affollato il nostro splendido castello, scoprendo la sua bellezza e il fascino del borgo di Squillace. L’amministrazione comunale ha creduto in questa iniziativa sin dal primo momento, riconoscendo il suo potenziale nel valorizzare il nostro patrimonio culturale e creare un evento indimenticabile per la comunità. Abbiamo trasformato il castello in un epicentro di arte e musica».
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 8 agosto 2024