Un incontro urgente al fine di verificare alcune possibili anomalie che sono presenti nel bilancio di previsione 2021. Lo chiedono alla revisora dei conti Antonina Mesano i consiglieri comunali di Squillace di opposizione, Oldani Mesoraca ed Enzo Zofrea (“Tuttinsieme per Squillace”) ed Anna Maria Mungo (“Squillace in movimento”).
Nello stesso tempo i tre «avvertono l’organo di controllo sulla possibilità che il sindaco, nel suo discutibile ruolo di responsabile dell’ufficio di ragioneria, possa firmare e portare in consiglio il bilancio consuntivo». Mesoraca, Zofrea e Mungo chiedono, in particolare, se come è giusto per legge siano state inserite le voci attinenti ad una somma del finanziamento per l’Episcopio di 750 mila euro, di cui la Regione ha chiesto con apposito decreto la restituzione.
Chiedono anche di sapere se sia stata inserita la somma di 35 mila euro del finanziamento stanziato per l’isola ecologica, e quella di 140 mila euro per la transazione con la ditta Giafra, approvata dal consiglio comunale. In pratica, i tre consiglieri dell’opposizione vogliono un chiarimento sulla situazione contabile-finanziaria dell’ente, anche alla luce della posizione di responsabile del servizio finanziario assunta dal sindaco Pasquale Muccari. Mesoraca, Zofrea e Mungo preannunciano anche che notizieranno la Procura regionale della Corte dei Conti sul bilancio di previsione privo delle citate passività, «tenuto conto anche della deliberazione della stessa Procura, del 28 aprile scorso, con la quale ha investito l’intero consiglio comunale, censurando tra l’altro alcuni bilanci approvati successivamente al dissesto dichiarato.
«In ordine al bilancio consuntivo, infine – concludono i tre consiglieri – informeremo la Procura regionale della Corte dei Conti sulla aberrante eventuale circostanza che a fare il riaccertamento dei residui sia il sindaco, organo politico che riveste, dopo il 30 giugno, la responsabilità del servizio finanziario. L’augurio è che non abbia proceduto proprio lui alla redazione del riaccertamento dei residui anche in qualità di responsabile di altri settori oggi sprovvisti di figura dirigenziale».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 15 agosto 2021)