L’autunno che regala belle giornate, nello scorso fine settimana, ha favorito l’arrivo a Squillace di numerosi amanti del surf. Un gruppo di giovani impavidi hanno affrontato le onde del mar Jonio, nei pressi della foce del fiume Alessi.
E’ uno spettacolo, in questo periodo, vedere la baia squillacese battuta dalle onde cavalcate dai surfisti. Nella stessa zona, da qualche mese, viene praticato anche il più avventuroso “kitesurfing”.
«Più o meno – ci spiega Andrea, uno dei ragazzi, mentre entra in acqua con il surf – è iniziato così: qualcuno che faceva windsurf alla ricerca di posti meno affollati, negli anni Novanta, si era accorto che, durante le giornate con vento di mare, a Squillace Lido, si creavano delle onde che frangevano in maniera molto regolare.
Da qui si decise di provare questo posto semplicemente usando una tavola e ci si rese conto che la cosa era fattibile. Non erano le onde dei film americani che tutti immaginano, ma erano lo stesso divertenti.
Era iniziato così, con il passaparola tra gli amici: era una cosa molto limitata in quegli anni, non c’erano negozi o quei pochi che c’erano, e anche lontani da raggiungere, non erano molto forniti.
Abbiamo imparato da soli, guardando e riguardando film, ma ci siamo riusciti. Con gli anni poi, con l’avvento di internet e i social network, ci siamo fatti notare, abbiamo scoperto posti dietro l’angolo che non sapevamo esistessero; ci siamo affacciati sull’altra costa e dall’altra costa sono venuti a trovarci, in lungo e in largo.
Ormai basta postare una foto, un video e tutti sanno dove e quando fare le nostre uscite in mare. Capitano giornate in cui si riuniscono tutti, persone che vedi anche una volta l’anno, ma che si ricordano di te e tu di loro». Insomma, anche un modo per fare nuove amicizie e socializzare, svolgendo uno sport sano e dinamico.
Qualcuno di loro poi prova a spiegarci il surfing e le varie tecniche, ma quel che interessa il cronista è lo spettacolo fornito ai villeggianti del fine settimana, felici spettatori dalla spiaggia e dal lungomare di Squillace.
Salvatore Taverniti