“Tuttinsieme per Squillace”, “Squillace in movimento” e “CivitaSquillace”. Sono le tre liste che si contenderanno gli otto seggi di maggioranza, oltre al posto di sindaco (quattro sono gli scranni previsti per la minoranza), alle elezioni comunali del 26 maggio. Sono capeggiate rispettivamente dal giornalista Oldani Mesoraca, dall’avvocato Anna Maria Mungo e dal medico Pasquale Muccari.
Il Comune di Squillace attualmente è guidato dal commissario Giuseppe Belpanno, inviato nell’estate scorsa dal prefetto di Catanzaro dopo che l’amministrazione in carica, guidata dal sindaco Muccari, non è riuscita ad approvare l’assestamento del bilancio. La particolarità di questa tornata elettorale è che per la prima volta si registra la candidatura alla carica di sindaco di una donna. E ben dieci sono le donne su 36 candidati a consigliere. Tutti i contendenti annunciano di voler riportare il comune sui binari della gestione ordinaria, per ridargli il prestigio di una volta. «Ciò che ci ha portato a metterci in gioco – osserva Mesoraca – è il desiderio di valorizzare l’immagine della città, legata alla capacità di sviluppo del territorio, attraverso il turismo.
Vogliamo ridare a Squillace il ruolo di protagonista in questa delicata fase di crescita che è soprattutto culturale, sociale ed economica. I punti qualificanti del programma sono anche l’ambiente, i beni storico-culturali, il nostro artigianato, una politica del sociale che metta al centro della nostra azione l’uomo, una nuova mentalità proiettata verso lo sviluppo dell’innovazione informatica ed energetica, una rinnovata politica dello sport, l’utilizzo delle occasioni offerte dall’Ue attraverso i bandi riservati della Regione».
«Dopo le illusioni e le delusioni degli ultimi anni – afferma, dal canto suo, la candidata Anna Maria Mungo – è necessario modificare il vecchio modo di amministrare perché Squillace deve tornare a parlare del proprio futuro, che ad oggi questa politica non ha disegnato. Il nostro programma è una onesta combinazione di valori e di idee. Durante la nostra azione consulteremo i cittadini.
L’idea forte è quella di una gestione collegiale, con gruppi di lavoro, commissioni, comitati di quartiere, partenariati con il privato. Il centro storico registra un decremento residenziale e un forte stato di abbandono; la marina vive un momento difficile, sia residenziale e sia turistico, e le contrade hanno bisogno di nuova visibilità e funzionalità. Intendiamo puntare su opere pubbliche necessarie, beni culturali e risorse naturali. È importante, però, verificare gli stati di indebitamento maturati dopo il dissesto».
«Noi – afferma, infine, Muccari – vogliamo creare una comunità unita per dare vita ad un periodo di collaborazione tra i cittadini e aprire una stagione all’insegna dello sviluppo umano, culturale ed economico. Lavoreremo su dieci macro-obiettivi (Europa, governo del territorio, sviluppo e occupazione, rigenerazione urbana ed economia green, giovani e università, politiche di bilancio, cultura e scuola, partecipazione del cittadino, turismo e artigianato, benessere, salute e sport) e su due progetti speciali, denominati “Squillace happy village” (finalizzato alla creazione di un sistema di accoglienza e di servizi turistici da realizzare in prevalenza nel borgo antico) e “Campus Squillace” (che punta a qualificare la città quale luogo ideale per la residenzialità di studenti e personale dell’Università e del policlinico di Catanzaro).
Il programma prevede anche l’avvio di iniziative per il prolungamento del lungomare da Squillace a Catanzaro Lido».
Salvatore Taverniti