«Il messaggio che voglio lanciare attraverso la musica, con la testimonianza della mia vita mia e dei ragazzi che lavorano con me, è di non perdere la speranza». Lo ha affermato il pioniere del genere “gospel-rap”, che è stato ospite, a Squillace, della comunità interparrocchiale.
L’artista gira il mondo, annunciando il Vangelo, dopo essere stato in passato tossicodipendente. A Squillace, per portare la sua testimonianza, lo hanno voluto il vicario parrocchiale don Fabrizio Fittante e l’associazione “Domus Pacis”. «Apprendiamo dai media – ha detto Shoek – che il mondo sta andando sempre peggio.
Per questo la gente perde la speranza, perde di vista i princìpi, i giovani cadono nella droga, nell’alcol, nei vizi. Nella mia vita ho scoperto qualcosa di meraviglioso, la fede in Gesù: lui ha cambiato totalmente la mia vita, mi ha rinnovato. Ero tossicodipendente e oggi giro il mondo per lanciare a tutti un messaggio di speranza.
Attraverso la nostra testimonianza abbiamo già visto oltre 500 giovani cambiare la loro vita; hanno lasciato droga, prostituzione, vizi vari ed oggi sono persone completamente rinnovate che lavorano, a loro volta, per aiutare gli altri». «E’ stata una giornata indimenticabile – ha commentato Mario Caso, presidente della “Domus Pacis” – con la partecipazione di centinaia di giovani, provenienti anche dai centri vicini».
Dopo l’incontro con Shoek nella sede sociale della ”Domus”, si è tenuta un’intensa veglia di preghiera in cattedrale. La giornata è stata conclusa dal travolgente concerto dell’artista nella “Casa delle Culture”.
Salvatore Taverniti