«Perché gran parte dei cittadini squillacesi deve farsi carico anche del debito causato dagli evasori della tassa rifiuti?». Non tarda ad arrivare la replica del capogruppo di “Riviviamo Squillace”, Franco Scicchitano, dopo le “esternazioni” del sindaco Pasquale Muccari, che, intervenuto, tra l’altro, sulla questione “Tari 2014”, aveva criticato a tutto spiano la minoranza comunale.
«Il primo cittadino – afferma Scicchitano – non dà risposte sull’argomento, ma si limita ad accusare gli uffici per la mancata riscossione dei tributi, dimenticando che lo stesso detiene anche la delega al bilancio e dimenticando ancora quell’elenco di allacci abusivi, rimasti impuniti, dei quali il presidente del consiglio comunale ha fornito dettagliata relazione». «Relativamente al quorum strutturale per la validità delle sedute comunali – aggiunge il capogruppo – è bene ricordare che il Ministero non ha fornito alcun parere esaustivo al quesito sottopostogli.
Né si può scaricare la responsabilità agli uffici comunali per il ritardo nella pubblicazione delle delibere di consiglio o nella predisposizione del bilancio». Scicchitano interviene anche sulla «pretesa di Muccari di imporre il suo successore, mancando così di rispetto agli elettori», chiamati a scegliere i propri amministratori democraticamente. «Il sindaco – sottolinea ancora Scicchitano – ha poi affermato di aver fatto in due anni cose che mai altri sindaci hanno fatto.
Infatti, gli altri sindaci non hanno mai tentato di zittire gli avversari politici allorquando discutono di materie ed argomenti sui quali sta indagando la magistratura; non hanno mai prorogato appalti milionari senza indire una regolare gara, in nome di una somma urgenza prorogata sine die; non hanno sgombrato palazzine popolari con il solo intento di avere contributi mai arrivati; non hanno dimostrato tanta miserabile pochezza progettuale; e non hanno mai lasciato la popolazione per mesi con l’acqua non potabile.
Muccari deve riconoscere che il nostro comune, ad oggi, è fuori da ogni circuito virtuoso, mentre nei comuni vicini cresce il progresso e la buona amministrazione».
Salvatore Taverniti