Per gli antichi Celti, la vita di un albero, equivaleva a quella di un essere “umano” e addirittura se qualche incauto, sprovveduto o poco cosciente toglieva la vita a certi alberi ritenuti *sacri*, doveva incorrere nella stessa fine…il cui senso aveva valore di “riparazione” e serviva a “placare” la ferita inferta agli Spiriti e alle Energie dei luoghi naturali…
Quanto ci vorrà a placare il dolore e le perdite ingenti subite dal territorio della pineta di Squillace Lido?
E’ notizia recentissima l’apparizione di cartelli e sigilli che dichiarano la zona e gli stessi mezzi usati dalla ditta di *Mascagni Francesco* sottoposti a *sequestro penale*…
Dalle carte rinvenute il committente del lavoro è invece la ditta “ *Lucifero Francesco*” , che già nel 2006 aveva cercato di stipulare accordi con l’amministrazione comunale di Squillace per ottenere la lottizzazione (proprio di quel terreno) di *120.00 metri quadri* per la destinazione urbanistica D2 “Servizi Turistici-Villagi turistici-Alberghi-ristoranti e simili-. Tutto ciò è di dominio pubblico e fu proprio l’ex sindaco *Muccari* a sollevare la questione in merito alla non concessione della revoca lanciando un post sui social: “ *NO LOTTIZZAZIONE, NO AL SACCO DI SQUILLACE* ”…Ora se la zona è un *oasi naturalistica Z.S.C.* e come tale vi sono vincoli paesaggistici e flori-faunistici, mi chiedo come sia stato possibile autorizzare questo taglio selvaggio e indiscriminato autorizzato da giugno 2024….
Chi vive questi luoghi sa bene quanto me, come in questi anni ci siano stati continui episodi di incendi estivi, proprio nella zona che ora è stata disboscata senza ritegno….mai incendi nelle proprietà private con tanti ulivi (…) ma sempre e solo nella zona selvaggia ricchissima di animali e vegetazione rigogliosa…
Mi sono occupato di ambiente e territorio in Calabria per troppi anni per credere ancora nelle coincidenze e nella causalità. Ma di questo se ne occuperanno le autorità competenti, io non posso che osservare e denunciare un palese ABUSO assieme a tutte le anime belle che hanno accolto il mio grido di aiuto e che hanno collaborato, anche a distanza, per dirimere questa emergenza ancora in ballo.
Le domande e la rabbia sono ancora molte, come anche l’amarezza per avere riscontrato la totale indifferenza della gente del luogo, che ha assistito al taglio continuo e indiscriminato senza battere ciglio e postava foto sui social guardando dal balcone. Come pure l’avere riscontrato la totale assenza della classe politica locale che ha giocato a scarica barile fingendo ignoranza nonché l’assordante silenzio del WWF locale, più volte contattato, ma evidentemente indifferente alla causa.
E’ ancora tutto da giocare e come si può evincere dalla situazione, gli interessi risalgono a molto tempo prima… Questo tragico episodio di totale mancanza di rispetto di una proprietà pubblica e di un bene comune il cui patrimonio e fruizione collettivi hanno incontrato la tracotanza post feudale, ma tragicamente attuale di privati senza alcun scrupolo è l’immagine di una Calabria che non possiamo più tollerare.
Da Iacchite -28 Dicembre 2024
Salvatore Belfiore