Si farà o non si farà la terza lista? Questo il dilemma che circola insistentemente in città, specie dopo la riunione organizzata dal movimento “Squillace 2.0”, l’altra sera a Squillace Lido.
Sono stati discussi gli intendimenti sulla partecipazione alla consultazione elettorale comunale di maggio, dopo che il tavolo tecnico richiesto dal movimento con lo scopo di costituire un “governo locale di salute pubblica”, vista la situazione economica del Comune, è stato praticamente disatteso. Le due liste già formate, “Civitas Squillace” e “Tuttinsieme per Squillace”, infatti, correranno per conto loro. Mentre, come sottolineato da Enrico Pasqua, esponente di “Squillace 2.0”, «rappresentanti e simpatizzanti del M5s squillacese, inizialmente propensi a presentare una propria lista, guarderebbero positivamente al nostro movimento».
Che “Squillace 2.0” sia un gruppo serio e compatto lo ha ribadito uno dei portavoce, Giuseppe Gagliardi, che insiste sul «coinvolgimento di tutti quelli che sposano le nostre idee». Dagli interventi dell’assemblea si evince che «la lista si può fare, con un programma serio e una scelta equilibrata dei candidati».
Allora si fanno i primi nomi: probabile candidata a sindaco sarà l’avvocato Anna Maria Mungo e come candidati a consigliere, Anna Maria Voci e Gerardo Bertolotti. Per il resto, entro qualche giorno si dovrà decidere. Nell’intervento conclusivo, l’altro portavoce del movimento, Luca Occhionorelli, ha rilevato che «Squillace vivrà un’impasse da qui a qualche mese, per via della grave condizione economica». «L’unione da noi auspicata – ha aggiunto – doveva servire a risolvere la situazione, che doveva essere affrontata diversamente e attentamente: non con una lista ordinaria, ma unitaria e professionale.
Insomma si sarebbe dovuto lavorare insieme per cinque anni e poi, risanate le casse comunali, avremmo consegnato il Comune ai giovani. L’obiettivo era quello di evitare un secondo dissesto che è all’orizzonte. Ora occorre capire se il nostro gruppo e gli amici del M5s possiamo unirci e formare una lista. Intanto, un obiettivo l’abbiamo raggiunto: quello di sederci intorno ad un tavolo per discutere di problemi. E se faremo la lista, occorrerà metterci l’anima e impegnarci a mettere in pratica lo spirito del nostro movimento. Trasparenza, legalità e partecipazioni sono i principi su cui si basa il nostro gruppo».
Salvatore Taverniti