“La gratuità nell’era della crisi: un’illusione o una strada da percorrere?” è stato il tema di un incontro svoltosi a Squillace, su iniziativa dell’associazione “Spazio Aperto”, nel decennale della sua costituzione.
Secondo quanto spiegato dalla presidente Antonella Aletta, il sodalizio si dedica a tutte quelle persone che si trovano in condizione e situazione di difficoltà: minori a rischio, immigrati, rom, detenuti adulti e minori, donne e minori vittime di violenza o maltrattamenti, persone senza dimora, vittime di sfruttamento o di tratta, rifugiati o stranieri richiedenti asilo, disabili. «Tanti sono stati – aggiunto – i progetti, i servizi, le attività realizzati in questi anni, particolarmente a supporto della Fondazione Città Solidale onlus. Per celebrare questi primi dieci anni di vita abbiamo di offrire un’opportunità di riflessione proprio sul senso dell’esperienza del volontariato, che ha il suo fondamento nel valore della gratuità, ed abbiamo pensato di offrire l’opportunità di una visita guidata nel borgo medievale di Squillace. Ripercorrendo le antiche strade e ammirando le tracce di un passato anche ricco ed importante, è stato possibile scorgere nuovi segnali per il futuro».
Presente anche il sindaco Guido Rhodio, la delegata alla Cultura Berenice Brutto e padre Piero Puglisi, la riflessione sul tema è stata affidata a Giuliana Martirani, docente di Geografia politica ed economica e di Politica dell’ambiente all’Università Federico II di Napoli.
La professoressa ha subito messo in risalto come la Calabria sia una regione civilissima, perché votata all’accoglienza. «La civiltà e la ricchezza – ha rimarcato – di solito si misura dal Pil, ma secondo me la civiltà di un popolo si misura sull’accoglienza.
Dopo dodici dominazioni, i meridionali sono diventati interculturali. Interculturalità vuol dire fratellanza umana».
La Martirani si è poi soffermata sul concetto di welfare e di volontariato ed ha fatto una carrellata su ciò che è il benessere, il lavoro, le relazioni, secondo gli stili di vita degli americani, degli europei e dei “meridiani” (i secondi della storia e della geografia), citando diversi brani del pensiero di mons. Tonino Bello.
Carmela Commodaro