Un urto in mare, ma niente danni e soprattutto nessun ferito. Durante la navigazione di trasferimento per un’attività addestrativa, il sommergibile “Scirè” della Marina Militare, nella notte tra il 10 e l’11 maggio, ha urtato una unità mercantile al largo del Golfo di Squillace.
Il battello è poi emerso e ha proseguito il viaggio, in emersione, verso la propria base, che si trova a Taranto. Fortunatamente non vi sono stati feriti nell’equipaggio e la nave mercantile ha ripreso regolarmente la propria navigazione. Sono in corso di accertamento le cause dell’evento.
Lo “Scirè” era impegnato in una normale attività addestrativa nello Jonio e l’urto è avvenuto in piena notte in alto mare, a diversi chilometri in linea d’aria di fronte al litorale di Squillace. Proprio l’8 maggio scorso è iniziata nel Mediterraneo centrale l’esercitazione interforze “Mare Aperto”, ma quello che lo “Scirè” stava svolgendo nel Golfo di Squillace era un addestramento di routine non legato all’evento più complesso della Marina Militare italiana.
Il sommergibile “Scirè” fa parte dei battelli della classe “Todaro”, che nascono dalla cooperazione nel campo tecnico-industriale tra la Marina Militare italiana e quella tedesca e dall’esigenza di dotarsi di piattaforme subacquee altamente competitive nel quadro dei sommergibili convenzionali (non nucleari).
Il battello è dotato delle più moderne apparecchiature e sistemi subacquei, tra cui spicca l’innovativo sistema di propulsione che è in grado di assicurare la piena operatività con un equipaggio di sole ventisette persone, altamente specializzate ed esperte.
La sua notevole silenziosità e le spiccate doti di occultamento lo rendono una piattaforma particolarmente idonea alla raccolta di dati intelligence e di sorveglianza delle aree d’interesse, integrandosi in modo efficace nei dispositivi di difesa nazionali, multinazionali e Nato.
Da quando è entrato in servizio, il sommergibile Scirè ha preso parte a molteplici operazioni: per il contrasto del terrorismo e dei traffici illeciti sul mare; per il monitoraggio e sorveglianza degli interessi nazionali e dei traffici marittimi.
Rilevante, in questi ultimi periodi, l’impegno dello “Scirè” e del suo equipaggio nella nobile opera della salvaguardia della vita in mare e nel contrasto dei trafficanti di esseri umani nel mar Mediterraneo.
Salvatore Taverniti