Si festeggia oggi a Squillace con una solenne concelebrazione nella basilica cattedrale, presieduta dall’arcivescovo metropolita monsignor Claudio Maniago, la traslazione delle reliquie di Sant’Agazio, patrono della città e compatrono dell’arcidiocesi.
Al termine della santa messa vespertina, che avrà inizio alle ore 17.30, si svolgerà la tradizionale e caratteristica processione delle reliquie del Santo, in memoria della loro traslazione in città, dopo che l’urna contenente le sacre spoglie venne raccolta miracolosamente sulla spiaggia di Squillace.
Ai riti religiosi parteciperà anche una rappresentanza dell’amministrazione comunale con il sindaco Pasquale Muccari. La festa è stata preceduta del triduo officiato sempre in cattedrale nelle giornate di sabato, domenica e lunedì. Sant’Agazio era un centurione cappadoce dell’esercito romano di stanza in Tracia; fu accusato dal tribuno Firmo e dal proconsole Bibiano di essere cristiano e, dopo aspre torture e tormenti, fu decapitato a Bisanzio sotto Diocleziano e Massimiano.
L’imperatore Costantino il Grande costruì una chiesa in suo onore alla Karìa di Costantinopoli, dove divenne anche patrono. Da almeno tredici secoli (iconoclastìa e introduzione del rito bizantino nella diocesi di Squillace a seguito della soggezione della stessa al Patriarcato di Costantinopoli) è patrono della città e della diocesi di Squillace (ora dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace).
Le reliquie del santo martire sono custodite e venerate in una monumentale cappella della cattedrale di Squillace, mentre un braccio venne portato dal vescovo Marcello Sirleto, nel 1584, a Guardavalle, dove S. Agazio è stato anche eletto patrono. Sue reliquie risultano anche a Cuenca ed Avila in Spagna, provenienti da Squillace.
E’ venerato tra i santi ausiliatori in diverse parti dell’Europa centro-settentrionale. A Squillace si celebrano tuttora due feste solenni: una il 16 gennaio, detta della Traslazione o delle Ossa, che rievoca l’arrivo miracoloso al lido di Squillace delle sante reliquie, e l’altra il 7 maggio, giorno del martirio del santo a Bisanzio, tramandato dai menologi bizantini e mantenuto ininterrottamente a Squillace.
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 16 gen 2024