Come mai il sindaco attuale votò il piano di rientro per quei conti e ne candidò un assessore?»
Il Pd squillacese torna ad attaccare il sindaco Pasquale Muccari. E lo fa partendo dalle ultime vicende che hanno visto anche il presidente del consiglio Paolo Mercurio dissociarsi pubblicamente dal sindaco, in merito ad alcune sue dichiarazioni sui dipendenti, dopo che il giudice del lavoro del Tribunale di Catanzaro ha definito antisindacale la condotta del Comune sul contratto collettivo decentrato.
Anche la Cgil e “Rifondazione Comunista” locali hanno definito non condivisibile la presa di posizione del sindaco, solidarizzando con il personale comunale. Per il circolo Pd di Squillace “S. Pertini” , il sindaco è confuso e non in grado di governare.
Per i dem, l’attacco del sindaco nei confronti dei dipendenti è «il segno del reale e attuale disfacimento del comune di Squillace. Gli ricordiamo che i sindacati lo hanno invitato ad aggiornarsi sulle norme di legge. Pezzi importanti della sua compagine prendono da lui le distanze su argomenti importanti e lo fanno pubblicamente.
I consiglieri comunali di opposizione chiedono pubblicamente le sue dimissioni.
Arriva addirittura al punto di accusarci di aver causato il dissesto in quanto le ultime due legislature sono state a guida Pd. Ma, sono state un disastro in termini di conti, come mai il sindaco attuale votò il piano di rientro per quei conti e ne candidò un assessore?».
«Chiediamo a quanti, a cominciare dal presidente del consiglio comunale e compagnia bella, prendono le distanze dall’operato del sindaco – concludono i democratici squillacesi – se tali distanze valgono pure su temi altrettanto importanti, quali il rimborso delle quote della spazzatura indebitamente riscosse, a dire dello stesso sindaco, e sui finanziamenti regionali che, a come si dice, si stanno perdendo.
Bisogna ricominciare a pensare che il comune è una cosa seria e che il nostro futuro comincerà quando questa amministrazione sarà il passato. Ne prendano atto urgentemente quei due o tre consiglieri che sanno cosa stanno facendo e ne traggano le conseguenze. Questa città ha bisogno di voltare pagina».
Salvatore Taverniti