Scomposta e irrazionale. Secondo i sindacati Fp Cgil e Cisl Fp è tale la reazione del sindaco di Squillace Pasquale Muccari dopo la notizia secondo cui il Tribunale di Catanzaro, sezione Lavoro ha dichiarato la antisindacalità della condotta del Comune di Squillace per aver omesso di convocare le organizzazioni sindacali abilitate per la sottoscrizione del contratto collettivo decentrato definitivo relativo agli anni 2015 e 2016, e per aver omesso di avviare le trattative relativamente a quello relativo all’anno 2017.
«Ci sembra del tutto fuorviante e puerile – affermano Bruno Talarico (Fp Cgil) e Luigi Tallarico (Cisl Fp)che la difesa del sindaco si basi sullo scaricabarile, buttando la croce sui dipendenti comunali, dimenticando che egli è il capo dell’ente ed ha precisi obblighi e doveri previsti dalla legge e dal contratto in ordine alla vigilanza su tutti gli atti propedeutici all’autorizzazione alla stipula del contratto collettivo decentrato. Farebbe bene il sindaco a non scendere nel tecnico, è per lui una partita persa in partenza, affermazione che facciamo con convinzione e determinazione soprattutto alla luce delle sue dichiarazioni che dimostrano, oltre ogni ragionevole dubbio, che egli non conosce affatto l’argomento su cui pretende di discettare con disinvoltura forse anche perché mal consigliato o male imbeccato».
Secondo i due sindacalisti, «la condotta antisindacale si è consumata non perché il sindacato ha difeso tre lavoratori, come egli asserisce, i quali, peraltro, hanno intrapreso legittimamente un’azione giudiziaria autonoma che nulla ha a che vedere con il contratto decentrato e riferito a singole posizioni che fanno parte di un ragionamento di tutela individuale fuori dal contesto delle relazioni sindacali, ma perché nel complesso della vicenda, sottoposta al vaglio del Tribunale adito, il non attivarsi da parte dell’amministrazione, di cui il sindaco è il massimo esponente, ha di fatto impedito al sindacato di svolgere il suo ruolo. La suddetta prerogativa è difesa dalla normativa contrattuale vigente e dallo statuto dei lavoratori.
Ovviamente se egli lo desidera per il futuro possiamo impartigli delle lezioni di diritto del lavoro e di diritto sindacale nonché elementi contrattuali sul Ccnl Regioni ed Autonomie Locali».
Talarico e Tallarico puntualizzano di aver dato corso, come sindacato, a precise richieste del personale tutto a conclusione di una partecipata assemblea dei dipendenti, di cui il sindaco era a conoscenza, «ed in tal senso abbiamo chiesto ed ottenuto che il giudice del lavoro di Catanzaro si pronunciasse sul fatto che avendo firmato ben due ipotesi di contratto collettivo decentrato, l’amministrazione comunale di Squillace non dava seguito a quanto stabilito dalla legge e dal contratto, impedendo in fatto e in diritto di avviare il negoziato anche per il 2017. Il Tribunale ha accolto le nostre doglianze».
«A questo punto – concludono – speriamo che qualcuno inviti il primo cittadino di Squillace a miti e più sereni consigli e gli dia la dritta giusta. Se il sindaco ritiene di andare avanti noi lo seguiremo anche in Cassazione e davanti alla Corte dei Conti».
Salvatore Taverniti