Sono quattro i pilastri su sui si basa il programma amministrativo della lista “Siamo Squillace”, una delle tre in corsa per le elezioni comunali di Squillace. Lavoro, comunità, turismo, transizione ecologica, come ha reso noto il candidato a sindaco Enzo Zofrea, durante l’incontro svoltosi nella Casa delle culture per la presentazione dei candidati a consigliere e del programma.
Ciascun candidato (Gerardo Bertolotti, Francesca Caristo, Vincenzo Commisso, Tommaso Cristofaro, Salvatore Destito, Mimmo Facciolo, Claudio Gualtieri, Daniela Lioi, Natascia Mellace, Claudio Panaia, Damiana Riverso e Luigi Vallone) aveva in mano un mattoncino che è stato posto uno sull’altro fino a erigere un muro, simbolo di ricostruzione. Zofrea, infatti, nel suo intervento ha parlato della necessità di ricostruire il tessuto sociale di Squillace, per tornare ad essere una vera comunità.
«Dobbiamo ricostruire – ha puntualizzato – questa città dalle macerie e lo faremo scommettendo sulla nostra comunità. La nostra è una lista di autentico cambiamento. Abbiamo bisogno di un sindaco che voglia fare il sindaco, che sia sempre presente».
Zofrea ha parlato di sviluppo sociale e civile, di lavoro, di occupazione, di solidarietà, di scuola e cultura, dello sport e del turismo. «Il nostro programma – ha specificato – scende nel merito delle questioni e dei problemi della città. Vogliamo confrontarci con tutti. Abbiamo già parlato, ad esempio, con i commercianti e ci hanno chiesto cose semplici; gli imprenditori, dal canto loro, ci hanno chiesto la possibilità di operare con tranquillità». Zofrea, a grandi linee, ha poi parlato di piano urbanistico comunale, di attenzione alla zona industriale, della necessità di avviare politiche concrete per l’occupazione, di consentire la defiscalizzazione per chi investe, di dare un’organizzazione moderna al Comune.
«Vogliamo creare – ha sottolineato – un ufficio appositamente dedicato al reperimento di risorse con lo studio attento dei bandi europei, nazionali e regionali. E vogliamo lavorare molto sulle politiche sociali, nel settore della scuola e della cultura, sull’edilizia scolastica, sulle attività sportive.
Sul turismo abbiamo le idee chiare: abbiamo una miniera che però risulta chiusa. Noi vogliamo la valorizzazione del centro storico e la trasformazione di alcuni edifici in strutture ricettive per creare un borgo-albergo, un lungomare da modernizzare. Occorre unire le forze per avviare una strategia di marketing turistico. Infine, l’adozione di politiche per diventare Squillace un esempio di città verde e sostenibile».
Ciascun candidato (Gerardo Bertolotti, Francesca Caristo, Vincenzo Commisso, Tommaso Cristofaro, Salvatore Destito, Mimmo Facciolo, Claudio Gualtieri, Daniela Lioi, Natascia Mellace, Claudio Panaia, Damiana Riverso e Luigi Vallone) aveva in mano un mattoncino che è stato posto uno sull’altro fino a erigere un muro, simbolo di ricostruzione. Zofrea, infatti, nel suo intervento ha parlato della necessità di ricostruire il tessuto sociale di Squillace, per tornare ad essere una vera comunità.
«Dobbiamo ricostruire – ha puntualizzato – questa città dalle macerie e lo faremo scommettendo sulla nostra comunità. La nostra è una lista di autentico cambiamento. Abbiamo bisogno di un sindaco che voglia fare il sindaco, che sia sempre presente».
Zofrea ha parlato di sviluppo sociale e civile, di lavoro, di occupazione, di solidarietà, di scuola e cultura, dello sport e del turismo. «Il nostro programma – ha specificato – scende nel merito delle questioni e dei problemi della città. Vogliamo confrontarci con tutti. Abbiamo già parlato, ad esempio, con i commercianti e ci hanno chiesto cose semplici; gli imprenditori, dal canto loro, ci hanno chiesto la possibilità di operare con tranquillità». Zofrea, a grandi linee, ha poi parlato di piano urbanistico comunale, di attenzione alla zona industriale, della necessità di avviare politiche concrete per l’occupazione, di consentire la defiscalizzazione per chi investe, di dare un’organizzazione moderna al Comune.
«Vogliamo creare – ha sottolineato – un ufficio appositamente dedicato al reperimento di risorse con lo studio attento dei bandi europei, nazionali e regionali. E vogliamo lavorare molto sulle politiche sociali, nel settore della scuola e della cultura, sull’edilizia scolastica, sulle attività sportive.
Sul turismo abbiamo le idee chiare: abbiamo una miniera che però risulta chiusa. Noi vogliamo la valorizzazione del centro storico e la trasformazione di alcuni edifici in strutture ricettive per creare un borgo-albergo, un lungomare da modernizzare. Occorre unire le forze per avviare una strategia di marketing turistico. Infine, l’adozione di politiche per diventare Squillace un esempio di città verde e sostenibile».
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 30 aprile 2024