Ritiro in via cautelativa di armi detenuti legalmente

Un fucile semiautomatico, un fucile ad aria compressa e due pistole. È il quantitativo di armi che i carabinieri della Stazione di Borgia hanno ritirato a un giovane residente a Squillace. Le armi erano regolarmente detenute, pertanto non si è trattato di un sequestro, ma di un ritiro cautelativo. Il provvedimento, infatti, è stato eseguito, a seguito della denuncia che nei giorni scorsi l’ex fidanzata, residente in un comune limitrofo, ha presentato contro il giovane.
L’accusa mossa dalla donna è di atti persecutori, subiti da parte dell’ex compagno. Sulla vicenda i carabinieri hanno immediatamente avviato le indagini per accertare i fatti contenuti nella denuncia. In via cautelativa, per come previsto dalla normativa, i militari hanno nel frattempo proceduto a ritirare le armi.
Il legislatore, infatti, ha inserito questa norma per inquadrare giuridicamente i casi in cui le forze di polizia devono procedere al prelevamento coattivo di armi, munizioni e materiale esplodente, senza che il prelievo sia supportato da un fatto che costituisce reato. Viene, infatti applicato, nei casi in cui sono coinvolto soggetti che non posseggono più i requisiti richiesti per la detenzione e, quindi, vi sia l’esigenza di assumere provvedimenti finalizzati a prevenire eventuali crimini e, quindi, ad evitare epiloghi tragici.
La tempestività con cui i carabinieri sono intervenuti a seguito della denuncia è una dimostrazione dell’attenzione riservata dalla autorità competenti ai cosiddetti reati di genere.
Letizia Varano (Gazzetta del Sud)

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