“Cambiare la scuola si può” è stato il tema di un dibattito che gli attivisti ”Amici di Beppe Grillo” di Squillace hanno organizzato nella “Casa della cultura”.
L’evento è il frutto del lavoro iniziato due anni fa dal “Laboratorio scuola” di “Cosenza e oltre il Meet Up delle idee”, ora impegnato nel tour divulgativo del documento programmatico articolato in 14 punti, definito “una rivoluzione copernicana che colloca al centro dell’universo scolastico il discente, le sue esigenze e la sua formazione personale”.
Presenti anche le attiviste Nausica Scalese e Morena De Franco, ha dialogato con il pubblico il senatore del Movimento 5 stelle Nicola Morra.
E’ stato spiegato che l’idea cardine è costituita da una organizzazione circolare e non più verticistica della struttura scolastica: scompaiono le affollate classi pollaio, sostituite da gruppi di apprendimento, coordinati da uno staff di educatori nella efficace veste di motivatori. «Siamo stati abituati – ha detto Morra – a pensare all’apprendimento come sinonimo di noia e sacrificio. Niente di più sbagliato. I risultati si ottengono puntando sulla responsabilizzazione degli studenti e di tutti gli attori coinvolti nel processo formativo, a partire dalle famiglie.
Gli studenti coinvolti in prima persona diventano a loro volta esempio reale da seguire per i loro coetanei.
L’apprendimento deve essere concepito non in senso selettivo, ma secondo una modalità democratica, poiché nessuno deve restare indietro». Per il senatore, «la scuola a cui siamo abituati boccia, promuove e molto spesso riboccia piuttosto che recuperare. E’ ampiamente dimostrato che i ragazzi colpiti da insuccesso scolastico sono destinati a un futuro poco roseo, collocato ai margini della società civile. Sono persone offerte sul piatto d’argento alle organizzazioni criminali».
Secondo gli attivisti grillini, la scuola non è lo strumento col quale la società reitera se stessa, ma è il mezzo attraverso il quale edificare un mondo nuovo.
Salvatore Taverniti