Ha compiuto la veneranda età di 100 anni Saverio Maida, il pensionato più anziano di Squillace.
Figlio di Gregorio e Chiara Rodoquino, penultimo di sette fratelli, Saverio è nato il 4 aprile 1918. Appassionato di storia della seconda guerra mondiale è considerato dai suoi concittadini la memoria storica di Squillace.
Ricorda ogni avvenimento vissuto con lucidità e si sofferma a parlarne con tutti, anche con i ragazzi delle scuole. All’età di venti anni, il 16 novembre 1938, è stato chiamato per svolgere il servizio di leva e, quindi, destinato come segnalatore sulla nave “Pantera” della Regia Marina.
Ha partecipato alle azioni di guerra nel Mediterraneo, in Africa e in Albania, vivendo momenti di estrema tensione quando nel gennaio del 1939, di ritorno da Massaua per il rimpatrio della nave, una forte tempesta si abbatté sull’imbarcazione mettendo in pericolo l’equipaggio, e quando, il 7 novembre 1940, nella baia di Valona in Albania sei aerei inglesi bombardarono il porto e il campo di aviazione, ed un aereo abbattuto si inabissava a circa 40 metri dalla base dove Saverio prestava servizio come telegrafista. Terminata la guerra, ha trascorso dieci anni a Bolzano, dove si sono trasferiti alcuni dei suoi fratelli e dove ha lavorato nelle Poste.
Alla fine degli anni 50 è ritornato a Squillace, dove ancora viveva il padre e la sorella Teresa, e nel 1957 ha sposato Concetta Riccio, nipote di don Giuseppe Gironda, parroco della chiesa dell’Immacolata. Trasferito alla sede centrale delle Poste di Catanzaro, ha lavorato all’ufficio di ragioneria fino al 1979, quando è stato collocato in pensione anche per seguire da vicino sua moglie gravemente ammalata ed i suoi tre figli ancora adolescenti.
Per Saverio ieri è stata organizzata una bella festa, presenti i figli Maria Grazia, Damiano e Anna Lucia, oltre ai nipoti e ad altri parenti. Il segreto della sua longevità è l’ottimismo.
«Non penso mai al peggio», dice al cronista. «Questo carattere positivo – afferma la figlia Anna Lucia – l’ha sempre aiutato ad andare avanti anche davanti alle difficoltà. Per il resto il fatto di abitare insieme a noi lo supporta tanto. Per quanto riguarda la dieta, c’è sempre la mia supervisione: mangia un po’ di tutto, ma sempre nella giusta quantità; niente dolci e poca carne, ma il bicchiere di vino a tavola non manca mai.
Segue le trasmissioni televisive e legge il televideo: s’informa sempre su ciò che accade nel mondo. E’ anche un grande sportivo: segue il ciclismo e il calcio ed è tifoso dell’Inter».
Salvatore Taverniti