Salvatore Taverniti
Natale e nuovo anno amari per i venti ospiti del centro diurno Cassiodoro di Squillace Lido. La struttura di accoglienza per persone diversamente abili, gestita da Fondazione Città Solidale Onlus, potrebbe chiudere i battenti il prossimo 21 dicembre. I fondi a disposizione del centro si esauriranno proprio a ridosso del periodo natalizio, con grande rammarico per i familiari degli ospiti che finora hanno trovato degna accoglienza.
I congiunti delle persone con disabilità hanno così scritto una lettera indirizzata alla dirigente del dipartimento “Sviluppo economico, lavoro, formazione e politiche sociali” della Regione, Rosalba Barone, e ad Ernesto Alecci, sindaco di Soverato comune capofila del distretto socio-assistenziale n. 3.
«È veramente grande il nostro rammarico per la paventata chiusura del centro – scrivono – che è diventato in questi due anni di attività un importante punto di riferimento per i nostri familiari e anche per noi. Solo chi conosce e vive sulla propria pelle il problema può capire quello che può significare per una persona diversamente abile avere l’opportunità di frequentare un centro di questo tipo: non si tratta solo di essere “parcheggiati” per alcune ore della giornata, ma di avere la possibilità di stare in un ambiente sereno e familiare, in cui socializzare e svolgere attività utili per potenziare le proprie abilità.
Ed anche per noi familiari è ovviamente un grande sollievo poter contare su professionisti competenti e umanamente disponibili che ci aiutano a gestire una vita che non è assolutamente facile. Capiamo le difficoltà economiche della nostra Regione, ma dispiace dover constatare che ancora una volta non si investe nel sociale e si lasciano morire le cose buone che anche in Calabria nascono.
Vogliamo credere che diate ascolto e risposta alle nostre richieste, sperando che si tratti di un periodo solo temporaneo di chiusura del centro Cassiodoro, che dovrebbe e potrebbe certamente diventare un servizio stabile prezioso per il territorio».
Il centro, inaugurato agli inizi del 2018, è rivolto a persone disabili con problemi di non autosufficienza, che sono incapaci di provvedere a se stesse a causa di disabilità fisica, psichica o sensoriale e che, per le loro caratteristiche, necessitano di interventi condivisi con le famiglie, a supporto dello sviluppo di abilità utili a creare consapevolezza, autodeterminazione, autostima e maggiori autonomie spendibili per il proprio futuro, nell’ambito del contesto familiare, sociale, professionale.
Il servizio accoglie fino ad un massimo di 20 persone con disabilità anche estrema ed al suo interno vengono realizzati vari laboratori. Vi opera un’équipe educativa composta da educatore professionale, psicologa, animatori sociali e tecnici dell’inserimento lavorativo-istruttori di mestiere per la gestione dei laboratori, oltre ad addetti all’assistenza.
Il centro, che al suo interno elabora e realizza “piani assistenziali individualizzati” verso le autonomie e l’inclusione sociale attraverso varie fasi, è aperto dal lunedì al sabato, dalle ore 9 alle 15, ed offre anche un servizio di assistenza domiciliare.
Salvatore Taverniti