Dare impulso al piano strutturale associato (Psa) tra i due comuni. E’ stato finalizzato a questo l’incontro politico, tenutosi lunedì sera, tra i sindaci di Squillace, Pasquale Muccari, e di Stalettì, Concetta Stanizzi, assistiti dai dirigenti dei due uffici tecnici comunali Gregorio Talotta e Filippo Caliò. L’obiettivo è quello di rilanciare le iniziative amministrative per la rapida adozione dello strumento urbanistico (l’ex piano regolatore generale), fermo da anni.
I due comuni, qualche anno fa, hanno deciso di realizzare il Psa, essendo i rispettivi territori omogenei e con interessi simili, tanto che la zona marina si può dire che è già conurbata. Il piano strutturale associato fornirà le indicazioni strategiche per il governo del territorio, integrando gli indirizzi di sviluppo espressi dalla società locale con le indicazioni normative provenienti dalla Provincia, dalla Regione e dal governo centrale.
Il piano è fermo alla prima fase, durante la quale si è proceduto alla creazione del quadro conoscitivo dei due comuni, che è l’elemento costitutivo degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica che provvede all’organica rappresentazione e valutazione dello stato del territorio e dei processi evolutivi che lo caratterizzano e costituisce un riferimento necessario per la definizione degli obiettivi e dei contenuti del piano e per la valutazione ambientale strategica.
Muccari e Stanizzi hanno, quindi, deciso di accelerare le procedure per la costituzione dell’ufficio del piano e per tracciare le linee guida per la definizione del documento preliminare di pianificazione. «Con Stalettì – precisa Muccari – abbiamo in atto alcuni servizi come, ad esempio, la rete museale, mentre le zone a mare sono già connesse tra loro.
C’è una realtà di oltre settemila abitanti, in un’area strategica della zona centrale della Calabria. L’obiettivo, quindi, è anche di coordinare e armonizzare l’assetto urbanistico, le politiche fiscali e la programmazione delle opere pubbliche, favorendo lo sviluppo sostenibile del territorio».
Salvatore Taverniti