Il castello normanno-svevo, il più importante monumento di Squillace, riapre al pubblico. Dopo la lunga chiusura dovuta all’emergenza coronavirus, è pronto ad accogliere i visitatori del borgo medievale anche per questa estate, che si preannuncia naturalmente diversa dal passato.
Da più di quattro anni la gestione del monumento è affidata alla società “I Giardini di Hera”, diretta dall’archeologa Chiara Raimondo e che vede una compagine sociale a maggioranza femminile: archeologi, economisti ed esperti di organizzazione eventi.
Il progetto culturale è finanziato con il Por Calabria e viene sostenuto dal Comune di Squillace. Gli operatori hanno provveduto alla sanificazione, pulizia, igienizzazione e disinfezione di tutti i locali chiusi, dalla biglietteria, alla caffetteria, ai bagni, all’intero museo. Si è proceduto anche alla bonifica delle aree esterne.
L’ingresso è consentito con l’utilizzo della mascherina. Con l’assessore comunale al turismo Franco Caccia si è tenuto, intanto, un incontro per definire la programmazione che terrà conto dell’andamento del contagio e dell’eventuale allentamento delle misure di sicurezza.
Si prevedono visite guidate, convegni, presentazione di libri, mostre a tema, aperitivi culturali e musicali, spettacoli e cene medievali, rassegne teatrali e musiche dal vivo, oltre alla riproposizione del “silent” (visita notturna al castello con cuffie wifi). «Abbiamo accolto con particolare soddisfazione – afferma Caccia – la riapertura del castello come buon auspicio di una stagione turistica che dobbiamo affrontare con molta responsabilità e con positività. Con gli operatori dell’ente gestore abbiamo messo cantiere una serie di proposte per incentivare le visite a Squillace e al castello, sia per turisti provenienti da altre regioni che per quelli di prossimità.
Nei prossimi giorni avremo modo di sviluppare un piano di interventi più ampio che interesserà anche gli altri operatori coinvolti nella filiera turistica».
La maggiore attrazione del castello consiste nella “Sala dei guerrieri”, dove sono esposti gli scheletri dei due guerrieri del 1200 rinvenuti nel corso della campagna di scavi archeologici del 1994. Ma anche le scoperte della successiva campagna di scavi, diretti dalla stessa archeologa Raimondo, hanno dato importanti risultati sulla ricerca sui luoghi di Cassiodoro e sulla Squillace bizantina e altomedievale.
Si tratta del ritrovamento di una necropoli risalente al VI-VII secolo, al di sotto della fase normanna del castello.
Interessante il rinvenimento di una brocchetta, che permette di datare la necropoli al delicato periodo di transizione tra la tarda antichità e l’Altomedioevo, che costituisce la certezza archeologica della presenza di un insediamento bizantino sulla sommità del colle di Squillace, evento di grande importanza che fornisce un fondamentale tassello nella ricostruzione della storia di uno dei territori più importanti della nostra regione.
Salvatore Taverniti ( La Gazzetta del Sud)