Nei giorni scorsi i quattro consiglieri dell’opposizione, Oldani Mesoraca ed Enzo Zofrea (Tuttinsieme per Squillace) e Anna Maria Mungo e Luca Occhionorelli (Squillace in Movimento), si erano detti «stupiti per il diniego che è stato comunicato, da parte del sindaco di Squillace, relativamente alla richiesta di poter effettuare un sopralluogo ai serbatoi e alla sorgente che alimentano l’erogazione dell’acqua potabile ai cittadini» e avevano chiesto delucidazioni sull’emergenza loculi al cimitero di Squillace, dove alcune salme da giorni sono in attesa di essere sepolte.
Ora il sindaco Pasquale Muccari replica duramente, contestando l’atteggiamento della minoranza consiliare. «I gruppi di opposizione – afferma il sindaco – sono miei avversari non solo in politica, ma anche nella vita. Il loro livore è dovuto alla mia storia, alle mie posizioni in 50 anni di attività politica, al mio impegno continuo per la città. In prima persona, in prima linea, in trincea: sono questi i valori che loro non possono rivendicare. Li ho sconfitti quando alle spalle loro non hanno avuto più i politici che veramente contavano».
Per Muccari, i quattro consiglieri «sono ignoranti, perché mi hanno chiesto di ispezionare impianti comunali, mentre il loro diritto è solo l’accesso agli atti. Solo se si costituisse una commissione d’inchiesta potrebbero essere accompagnati presso gli impianti comunali. Fanno terrorismo e mi conforta l’esame delle acque effettuato dai laboratori Esi Sud: il controllo di qualità delle acque ad uso potabile della rete idrica di Squillace centro rientra pienamente nei parametri di legge. È da ritenersi del tutto privo di fondamento, dunque, l’allarmismo dei gruppi di opposizione».
Per quanto riguarda il cimitero, invece, Muccari ritiene che le opposizioni «dovrebbero sapere che gli ultimi investimenti risalgono alla mia prima consiliatura, con l’esproprio delle aree e la recinzione degli spazi. Solo oggi interverrò di nuovo dopo avere accantonato le somme per l’ampliamento. Rassicuro i cittadini che ho già impegnato 35mila euro per la realizzazione delle edicole funerarie e per altri lavori e prestazioni di servizio».
Salvatore Taverniti