Sembra essere più complicata del previsto la questione relativa al piano rifiuti 2014. Il consigliere di minoranza Domenico Passafaro aveva evidenziato che i cittadini squillacesi avrebbero diritto ad un rimborso sulla tassa rifiuti (Tari) relativa a quell’anno, avendo riscontrato delle anomalie e sostenendo che la differenza tra l’importo previsto dal ruolo e la spesa realmente sostenuta è di circa 300 mila euro.
Il sindaco Pasquale Muccari, proponendo i suoi calcoli, ha poi parlato di notizie false e pretestuosamente tendenziose che possono ingenerare disorientamento nell’opinione pubblica, rilevando che le economie emerse ammontano a circa 97 mila euro.
Sull’argomento ora interviene l’altro gruppo consiliare di opposizione, “Riviviamo Squillace”, il quale ribadisce che «i cittadini devono essere risarciti». «E’ davvero singolare – rileva il gruppo consiliare – che il sindaco, invece di accettare un confronto sereno sulle problematiche sollevate dal consigliere Passafaro, altro non sappia fare che offendere coloro i quali sollevano giuste osservazioni.
E’ lo stesso sindaco, infatti, a dire che esiste un avanzo di gestione e, dal momento che l’erogazione dei servizi non può che essere a pareggio, le somme in più non possono che essere restituite; non possono, infatti, essere incamerate per coprire la mancata riscossione. Così facendo si penalizzerebbero i cittadini onesti che verrebbero gravati dall’onere generato da chi non paga».
“Riviviamo Squillace, inoltre, rende noto che tutto il lavoro prodotto da Passafaro sulla vicenda «è stato portato a conoscenza del prefetto di Catanzaro, il quale ha invitato lo stesso consigliere a inviare la documentazione alla Corte dei Conti; cosa che è stata già fatta.
Il sindaco, dunque, farebbe bene a preoccuparsi di rendere efficiente il sistema di riscossione e a restituire i soldi ai cittadini onesti»