La colonna commemorativa con la statua della Madonna Immacolata, situata in piazza Vescovado, a Squillace, sarà restaurata.
Con determinazione del responsabile del settore tecnico del Comune, architetto Antonio Macaluso, è stato predisposto, infatti, un impegno di spesa per intervento di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza della colonna che domina la piazza principale di Squillace. Il monumento, a causa della vetustà, presenta evidenti segni di degrado con il distacco di porzioni di cemento.
Tale situazione di estremo pericolo non può essere protratta, anche al fine di evitare danni a persone e cose, in quanto la zona è altamente frequentata sia dal traffico veicolare che da quello pedonale. Il che potrebbe provocare incidenti con conseguenti richieste di risarcimento danni al Comune.
La colonna con la statua dell’Immacolata venne realizzata dal Comune di Squillace e benedetta l’8 dicembre 1954, nel centenario del riconoscimento del dogma, avvenuto nel 1854.
Era l’anno mariano 1954 e il vescovo dell’epoca, mons. Armando Fares, consacrò la città di Squillace al cuore immacolato di Maria, come recita la targa in marmo posta alla base della colonna.
Come ricorda l’ex sindaco ed ex presidente della Regione Guido Rhodio, «la devozione per l’Immacolata era celebrata anche a Squillace, prima e dopo il funesto terremoto del 1783, con grandi e coinvolgenti festeggiamenti». Tra questi la tradizione della “piramide di fuoco”, recentemente riproposta dalla Pro loco.
«Sarebbe assai lungo – racconta Rhodio – ripercorrere gli atti devozionali, le opere d’arte (quadri e oggetti), le iniziative vescovili che hanno accompagnato tale evento religioso, che si incentrava nelle Confraternite che si collegavano all’antichissimo Convento dei Francescani, divenuto alla fine del Seicento famoso Convento dei Domenicani.
Possiamo ricordare tra i tanti, almeno questi storici eventi: la corona argentea che incorona il Capo della statua vecchia e nuova (su commissione del vescovo mons. Morisciano) realizzata nel 1721 da Dom.co Ant. De’ Leo, argentiero appena ventenne, e da suo padre Bruno Dé Leo di anni 48; con questa preziosa e significativa corona, adeguatamente restaurata dall’orafo Michele Affidato, la statua è stata nuovamente incoronata, per iniziativa dell’arcivescovo Mons. Ciliberti e del Parroco Mons. Megna, dal cardinale Paul Poupard, il 4 dicembre 2010. Nel 1854 la partecipazione del vescovo mons. Pasquini alla definizione dommatica dell’Immacolato Concepimento di Maria, insieme al nostro concittadino, vescovo di Nicastro, mons. Giacinto Barberi, ai quali eventi storici seguono sontuosi festeggiamenti, che sono stati ricordati opportunamente con una lapide sotto il nuovo tronetto marmoreo eretto in Cattedrale a cura dell’arciprete mons. Megna, nel 2004. Nel 1954, a chiusura dell’Anno Mariano indetto da Papa Pio XII, e a ricordo di questo secolare avvenimento, molti di noi non dimenticano la realizzazione del monumento mariano in piazza Vescovado, voluto dallo zelo del vescovo Fares, che con tutta la rappresentanza della diocesi lo inaugura l’8 dicembre di quell’anno, con una pergamena e una processione solenne».
Sindaco dell’epoca era l’avvocato Gustavo Pregoni e vicesindaco Francesco Taverniti, che insieme agli altri (tra cui il vescovo Fares, il cancelliere Vincenzo Raspa, il parroco Giuseppe Gironda, don Domenico Cirillo, il segretario Giacomo Minniti, l’avvocato Giuseppe Rhodio, Rocco Froio, Gregorio Sinatora, Rosario Mauro, Tommaso Mauro, seminarista Giuseppe Megna, Oberdan Chillà, geometra Giuseppe Mellace, il preside Giuseppe Iannone, il sagrestano Vincenzo Maida, l’operaio Francesco Mantella, il collaboratore del vescovo Rinaldo Andrich, i mastri squillacesi che coordinarono i lavori di costruzione della colonna, Francesco Lioi e Francesco Megna, firmarono la pergamena posta all’interno della colonna. L’opera venne realizzata in cemento armato dai muratori e manovali squillacesi dell’epoca, guidati dai mastri Francesco Lioi e Ciccio Megna.
Carmela Commodaro