Con lo slogan “Alternative rinnovabili sì, ma non così”, prosegue l’azione del coordinamento regionale Controvento per il territorio e il paesaggio calabrese. Alcuni esponenti del coordinamento composto da associazioni e soggetti impegnati sul fronte ambientale nelle varie realtà locali e di Italia Nostra, insieme ai sindaci di Petrizzi, Stalettì, Palermiti e Monterosso Calabro, sono stati ricevuti dal prefetto di Catanzaro Enrico Ricci.
Controvento e Italia Nostra ha animato anche un sit in piazza Prefettura con la presenza del sindaco di Vallefiorita Salvatore Megna, promotore del comitato dei sindaci (ci sono, tra gli altri, Amaroni, Borgia, Girifalco, Squillace, Stalettì) che si oppongono alla realizzazione dell’impianto eolico offshore che potrebbe essere realizzato nel golfo di Squillace.
Secondo quanto riferito dal movimento ecologico “Terra e libertà – Calabria”, che fa parte del coordinamento, la protesta e il disagio di cui i partecipanti all’incontro si sono fatti portavoce con il Prefetto hanno ragioni profonde, connesse alle condizioni stesse di un’esistenza libera e dignitosa delle popolazioni locali nei territori d’ appartenenza.
«La questione, già sollevata in diverse sedi dal coordinamento – si legge in una nota – è chiara come il sole e tormenta le comunità calabresi come una distruttiva e persistente tempesta di vento: lo stato italiano non sta perseguendo le finalità del dettato costituzionale, che ha come principio intrinseco il libero sviluppo della persona umana nel suo contesto ecologico e sociale, ma agisce come potere istituzionale eversivo, con decisioni che disattendono il testo giuridico fondativo della Repubblica e attentano ai suoli, alla biodiversità, agli equilibri dei territori, alla salute e alle attività di singoli, gruppi e comunità di individui per favorire i guadagni privati di chi fa affari con la produzione energetica.
Negli ultimi anni le politiche energetiche si sono messe al riparo dalla discussione pubblica e dal dissenso, protette dal paravento dell’urgenza e del prioritario interesse nazionale, e hanno escluso le fonti di energia dal novero dei beni che dovrebbero essere in mano pubblica per consegnarle nella disponibilità di speculatori i cui profitti sono garantiti in buona parte dai soldi prelevati ai cittadini con la fiscalità».
In questo periodo e fino a fine luglio è in corso l’indagine ambientale per il progetto relativo alle centrali eoliche offshore e galleggianti nel golfo di Squillace. Di altri parchi si parla da diverso tempo e già si è registrata la levata di scudi di diverse amministrazioni di Comuni che si affacciano sul golfo.
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 2 giugno 2024