Si è tenuto con successo il primo corso pensato per creare opportunità lavorative da offrire a soggetti svantaggiati, quelli che arrivano in Italia e sono alla ricerca di una realizzazione per la loro vita. Un corso gratuito ideato da Amie Hotellerie, di cui è responsabile la squillacese Antonella Maida, che opera in tutta Italia nel settore dell’housekeeping, cioè l’insieme di servizi utili a garantire l’igiene e la pulizia degli alberghi.
La Maida ha proposto il progetto “L’housekeeping col cuore” e ha coinvolto i giovani ospiti delle strutture d’accoglienza della Fondazione Città Solidale. Un intervento basato sulla formazione esperienziale con sperimentazione di situazioni reali, lo svolgimento di compiti e l’azione di ruoli da parte dei partecipanti. Quattro giornate che hanno impegnato i partecipanti ad apprendere l’indispensabile buona gestione di un albergo e non solo. Importante è stato diffondere il messaggio al fine di ottenere un risultato perfetto affinché tutti i servizi vengano svolti da professionisti preparati per svolgere nel migliore dei modi i loro compiti, senza lasciare nulla al caso e senza trattare nessun aspetto con superficialità. Diversi sono stati gli step perseguiti nel corso. Una prima fase è stata destinata alla cura dell’accoglienza proseguendo con la visione di video tutorial.
La possibilità di partecipare a questo corso di formazione ha permesso ai giovani di mettersi in gioco e di apprendere informazioni e nozioni utili per diventare dei buoni professionisti. Il ciclo di formazione si è concluso con la consegna di attestati di partecipazione. Sono tante le opportunità di lavoro nel settore, perché è alta la domanda di personale formato da parte degli albergatori italiani. Antonella Maida ha voluto lanciare il progetto partendo dalla Calabria, come iniziativa benefica. «Vorrei sottolineare – afferma – che il beneficio non è stato unilaterale, ma un interscambio generoso. I ragazzi hanno appreso nozioni di una professione importante e molto richiesta; l’hotellerie ha avuto l’attenzione e la considerazione di eventuali nuovi professionisti del settore.
Sono partiti con un profilo basso, non sapevano cosa aspettarsi, ma ogni giorno è stato un crescendo di interesse, fino a generare un entusiasmo che io stessa non mi aspettavo. Il mio obiettivo è stato centrato. Replicheremo a febbraio con un corso intensivo in training on the job. Un ringraziamento particolare va alla giornalista Carmela Commodaro che ha creduto nell’iniziativa e mi ha messo in contatto con il responsabile della struttura di accoglienza di Squillace, Maurizio Chiaravalloti».
La Maida ha proposto il progetto “L’housekeeping col cuore” e ha coinvolto i giovani ospiti delle strutture d’accoglienza della Fondazione Città Solidale. Un intervento basato sulla formazione esperienziale con sperimentazione di situazioni reali, lo svolgimento di compiti e l’azione di ruoli da parte dei partecipanti. Quattro giornate che hanno impegnato i partecipanti ad apprendere l’indispensabile buona gestione di un albergo e non solo. Importante è stato diffondere il messaggio al fine di ottenere un risultato perfetto affinché tutti i servizi vengano svolti da professionisti preparati per svolgere nel migliore dei modi i loro compiti, senza lasciare nulla al caso e senza trattare nessun aspetto con superficialità. Diversi sono stati gli step perseguiti nel corso. Una prima fase è stata destinata alla cura dell’accoglienza proseguendo con la visione di video tutorial.
La possibilità di partecipare a questo corso di formazione ha permesso ai giovani di mettersi in gioco e di apprendere informazioni e nozioni utili per diventare dei buoni professionisti. Il ciclo di formazione si è concluso con la consegna di attestati di partecipazione. Sono tante le opportunità di lavoro nel settore, perché è alta la domanda di personale formato da parte degli albergatori italiani. Antonella Maida ha voluto lanciare il progetto partendo dalla Calabria, come iniziativa benefica. «Vorrei sottolineare – afferma – che il beneficio non è stato unilaterale, ma un interscambio generoso. I ragazzi hanno appreso nozioni di una professione importante e molto richiesta; l’hotellerie ha avuto l’attenzione e la considerazione di eventuali nuovi professionisti del settore.
Sono partiti con un profilo basso, non sapevano cosa aspettarsi, ma ogni giorno è stato un crescendo di interesse, fino a generare un entusiasmo che io stessa non mi aspettavo. Il mio obiettivo è stato centrato. Replicheremo a febbraio con un corso intensivo in training on the job. Un ringraziamento particolare va alla giornalista Carmela Commodaro che ha creduto nell’iniziativa e mi ha messo in contatto con il responsabile della struttura di accoglienza di Squillace, Maurizio Chiaravalloti».
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 19 ott 2023