Presso il museo diocesano il convegno su “Frammenti di devozione, testimonianze di pellegrinaggio nell’antica diocesi di Scolacium

Sarà fruibile fino alle ore 20 di oggi al museo diocesano di Squillace l’esposizione dei frammenti antichi oggetto di uno studio particolareggiato illustrato nell’ambito di un convegno su “Frammenti di devozione, testimonianze di pellegrinaggio nell’antica diocesi di Scolacium” inserito nel progetto diocesano integrato “Mab: museo, archivio, biblioteca” dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace.
Dopo l’introduzione di Dante Palmerino, collaboratore del museo, il delegato diocesano per i beni culturali e direttore dei musei diocesani di Catanzaro e Squillace don Maurizio Franconiere ha evide5nziato che «grazie anche alla convenzione siglata dalla diocesi con la Soprintendenza e il Pontificio Istituto Archeologia Cristiana (Piac), ci siamo avvalsi della competenza scientifica di ricerca del dottor Domenico Benoci sullo studio di alcuni materiali lapidei risalenti al VI-VIII sec. e conservati nel museo diocesano di Squillace. Il risultato degli studi ha messo in rilievo alcune scritte devozionali che ci permettono di entrare in modo più specifico nel progetto e saranno un contributo prezioso per la causa di beatificazione di Cassiodoro conclusa nella fase diocesana nel 2021.
Il nostro obiettivo è che il progetto abbia una ricaduta stabile sul territorio attraverso attività pastorali, laboratori didattici, mostre e la collaborazione con le altre realtà presenti». Il professore Gabriele Castiglia, docente al Piac, ha illustrato il lavoro fatto lo scorso anno con il progetto Vivarium Project e ciò che si sta facendo in questo periodo, cioè un’indagine superficiale e la mappatura del territorio compreso tra Squillace e Stalettì per l’individuazione delle zona su cui effettuare le ricerche.
«Quest’anno – ha precisato – abbiamo cominciato a indagare la zona di località Ceraso, in agro di Squillace, dove vi sono una serie di indizi che ci hanno fatto capire le potenzialità di questo luogo. Nella zona esiste il toponimo “Piscopio”, che richiama il termine “episcopio” e dove sono state trovate tracce di edifici romani e l’epigrafe di una tomba». Il sindaco di Stalettì Mario Gentile e l’assessora comunale al turismo di Squillace Natascia Mellace hanno assicurato il supporto delle loro rispettive amministrazioni.
Domenico Benoci, direttore scientifico del Vivarium Project, infine, ha parlato del suo studio sul sarcofago situato in località S. Martino di Copanello che presenta iscrizioni graffite da pellegrini di secoli scorsi e denotanti la presenza di un personaggio in odore di santità, forse Cassiodoro. Benoci, grazie al suo studio, restituisce la traduzione di molte invocazioni graffite sul sarcofago, in greco e in latino, che non erano ancora state tradotte: le reiterate invocazioni a un tal Senator potrebbero far pensare al fondatore del monastero Vivariense il cui nome era proprio Senatore e il gentilizio era Cassiodoro.
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 5 lug 2024

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