Il passato si unisce al presente attraverso la trama e l’ordito. Si intitola proprio “La trama e l’ordito” il progetto dell’associazione “Ama Calabria” di Squillace, sostenuto dalla Camera di Commercio di Catanzaro, in collaborazione con la Fondazione Ponterio di Borgia e con l’Arsac Calabria.
L’iniziativa è stata presentata a Squillace nella sede dell’associazione presieduta dalla psicologa Rosa Conca, presenti i soci, i volontari e le famiglie che vi collaborano. «E’ un progetto ambizioso – stato sottolineato – che sta prendendo forma attraverso l’impegno di alcune donne che stanno imparando l’antica e complessa arte della tessitura al telaio a quattro licci, tipica del borgo di Squillace.
Con questo progetto vogliamo valorizzare questa arte e favorire l’inclusione sociale e la formazione al lavoro di persone in difficoltà». “Ama Calabria”, infatti, è impegnata sin dal 2004 nella promozione di percorsi di inclusione sociale e lavorativa di persone che vivono un stato di disagio, con una particolare attenzione a chi vive un disturbo di natura psichiatrica.
Durante l’incontro di presentazione del progetto, il poeta dialettale Totò Spanò ha letto le sue liriche “Vecchiu tilaru” e “’A jinostra”, dedicata alla ginestra, che un tempo veniva impiegata per la produzione di fibre tessili economiche lavorate al telaio.
Sono stati proiettati video sulla tessitura ed esposti filati di ieri e di oggi, oltre a fotografie sull’arte della tessitura, ed è stata poi svolta una visita al laboratorio, dove è stata fatta la dimostrazione e la spiegazione delle varie fasi di tessitura al telaio.
Nel laboratorio, che comprende ben cinque telai ritirati direttamente da Firenze, si svolgono corsi di tessitura per la produzione, di abbigliamento, tovaglie, asciugamani, cuscini, lenzuola, coperte e altro. Un tempo a Squillace questa attività veniva praticata attraverso l’estrazione del filato dalla ginestra e con la coltivazione del baco da seta, che portava alla creazione di preziosi tessuti di seta.
Nel 1400 è documentata la presenza di mercanti fiorentini che acquistavano anche a Squillace seta di ottima qualità. Molte erano le donne che lavoravano al telaio, specie nel rione detto Filanda, cioè delle tessitrici, nella zona di San Giorgio.
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 25 feb 2022)