È stata presentata a Squillace, nella sala consiliare del municipio alla presenza dell’ assessore alla cultura avv. Mariella Trombetta la versione in italiano del libro di Gertrude Slaughter “Calabria, la Prima Italia” (titolo originale “Calabria, the first Italy”). Grazie all’interessamento dell’Università delle generazioni di Badolato, alla traduzione italiana di Sara Cervadoro e alla pregevole edizione di Giuseppe Meligrana di Tropea , con il supporto del professor Lorenzo Viscido, docente squillacese a New York, si potrà, quindi, leggere in italiano e apprezzare il tesoro che tale volume evidenzia sulla storia che ha avuto poi una così notevole importanza per tutto il mondo, in particolare per l’Occidente. La scrittrice e storica americana Gertrude Slaughter pubblicò l’opera nel luglio 1939 negli Stati Uniti, all’Università del Wisconsin.
Durante l’evento culturale squillacese è stato evidenziato che senza la preziosa civiltà nata tra i golfi di Squillace e di Lamezia non avremmo il progresso che il mondo ha avuto nel corso dei millenni. L’istmo di Catanzaro e l’intera Calabria sono da considerarsi determinante culla della civiltà umana.
Ne hanno discusso l’editore Meligrana e Salvatore Mongiardo, filosofo e direttore scientifico del Centro studi e ricerche sulla Prima Italia istituito a Squillace proprio per cercare di capire cosa sia avvenuto nella nostra regione prima ancora della gloriosa Magna Graecia, specialmente quando 3500 anni fa re Italo è stato il primo a realizzare la democrazia etica.
E Mongiardo ha sottolineato che «la Calabria è un fenomeno, una sorpresa della storia e come tale andrebbe molto meglio indagata e conosciuta».
Dal libro della Slaughter traspare il grande amore per la Calabria, ancora più appassionatamente di tanti altri famosi viaggiatori: una Calabria che deve essere ancora di più riscoperta e conosciuta non soltanto perché sta alla base della civiltà umana, in particolare dell’Occidente, ma anche per favorire più concretamente il rilancio di una regione fin troppo ingiustamente dimenticata ed oltraggiata nel corso degli ultimi secoli.
Nutrito il dibattito che ne è scaturito, con interventi qualificati da parte di diverse personalità delle istituzioni e del mondo culturale. Curatori e organizzatori dell’iniziativa adesso sperano che le istituzioni europee, nazionali, regionali e locali si rendano protagoniste della diffusione e della valorizzazione di questo libro così prezioso per l’identità, la dignità e l’orgoglio dei calabresi e degli italiani, specialmente coinvolgendo le Università e le scuole di ogni ordine e grado, ma anche gli emigrati.
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 6 gen 2024