Cassiodoro raccontato con la musica, l’arte e il teatro, con un occhio al sociale, alla solidarietà e all’integrazione culturale. A questa grande figura, simbolo dell’identità calabrese, l’associazione “Centro culturale Cassiodoro” dedica ogni anno il premio “Cassiodoro Il Grande”. L’edizione 2016 si è svolta il 6 agosto davanti al castello di Squillace, con l’alto patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.
Il presidente dell’associazione, don Antonio Tarzia, ha illustrato gli obiettivi e i risultati del lungo percorso di studio attorno all’opera di Cassiodoro, che ha coinvolto nell’ultimo anno anche tutte le scuole calabresi. Al pensiero cassiodoreo ha dedicato il suo ultimo libro l’arcivescovo emerito mons. Antonio Cantisani che ha rivolto, in collegamento video, il suo saluto ai partecipanti.
La serata, condotta da Domenico Gareri, è stata aperta dall’esibizione del coro dell’Unione italiana ciechi di Catanzaro, a cui è seguito il saluto del sindaco di Squillace, Pasquale Muccari. Il premio, un’opera in argento, è stato consegnato al cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona, che ha richiamato la necessità di riscoprire e valorizzare gli scritti di Cassiodoro, l’importanza che la Chiesa non resti muta e che ognuno di noi diventi testimone di fede e di misericordia come strumento e opportunità di cambiamento. Il riconoscimento è stato consegnato anche a Luciano Vasapollo, vicerettore dell’Università “La Sapienza” di Roma e professore di varie università sudamericane; a Michele Affidato, maestro orafo in Crotone; e alla Fondazione Natuzza di Paravati, nella persona di don Pasquale Barone.
La serata è stata impreziosita dalle performance di diversi artisti e gruppi come i Parafonè, il tenore Stefano Gagliardi, i ballerini della compagnia Artedanza, gli attori del “Teatro di Calabria Aroldo Tieri” di Catanzaro, il maestro africano Baba Sissoko e la cantante di origini giamaicane, Scheol Dilu Miller. Durante la serata sono state consegnate anche le medaglie di bronzo in qualità di socio onorario a mons. Gisueppe Megna, arciprete della basilica cattedrale di Squillace; a don Giusto Truglia, sacerdote paolino, giornalista e autore; all’architetto Salvatore Tozzo, politico, studioso di arte e devozione popolare calabrese; e a Francesco Nicolace, medico e figlio di Natuzza Evolo.
Il maestro Pasquale Menchise ha ricevuto il trofeo d’argento alla carriera. All’interno del castello è stata allestita la mostra “Conoscere Cassiodoro”, curata da Cosimo Griffo, coordinatore dell’evento. Vi è stata la proiezione, in prima assoluta, delle immagini del documentario “I luoghi di Cassiodoro”, prodotto dalla Indaco in collaborazione con il “Centro culturale Cassiodoro” e la “Life Communication”, e dei video realizzati dagli studenti calabresi con l’obiettivo di promuovere la conoscenza e la valorizzazione tra i più giovani della figura del grande statista squillacese.
Il presidente dell’associazione, don Antonio Tarzia, ha illustrato gli obiettivi e i risultati del lungo percorso di studio attorno all’opera di Cassiodoro, che ha coinvolto nell’ultimo anno anche tutte le scuole calabresi. Al pensiero cassiodoreo ha dedicato il suo ultimo libro l’arcivescovo emerito mons. Antonio Cantisani che ha rivolto, in collegamento video, il suo saluto ai partecipanti.
La serata, condotta da Domenico Gareri, è stata aperta dall’esibizione del coro dell’Unione italiana ciechi di Catanzaro, a cui è seguito il saluto del sindaco di Squillace, Pasquale Muccari. Il premio, un’opera in argento, è stato consegnato al cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona, che ha richiamato la necessità di riscoprire e valorizzare gli scritti di Cassiodoro, l’importanza che la Chiesa non resti muta e che ognuno di noi diventi testimone di fede e di misericordia come strumento e opportunità di cambiamento. Il riconoscimento è stato consegnato anche a Luciano Vasapollo, vicerettore dell’Università “La Sapienza” di Roma e professore di varie università sudamericane; a Michele Affidato, maestro orafo in Crotone; e alla Fondazione Natuzza di Paravati, nella persona di don Pasquale Barone.
La serata è stata impreziosita dalle performance di diversi artisti e gruppi come i Parafonè, il tenore Stefano Gagliardi, i ballerini della compagnia Artedanza, gli attori del “Teatro di Calabria Aroldo Tieri” di Catanzaro, il maestro africano Baba Sissoko e la cantante di origini giamaicane, Scheol Dilu Miller. Durante la serata sono state consegnate anche le medaglie di bronzo in qualità di socio onorario a mons. Gisueppe Megna, arciprete della basilica cattedrale di Squillace; a don Giusto Truglia, sacerdote paolino, giornalista e autore; all’architetto Salvatore Tozzo, politico, studioso di arte e devozione popolare calabrese; e a Francesco Nicolace, medico e figlio di Natuzza Evolo.
Il maestro Pasquale Menchise ha ricevuto il trofeo d’argento alla carriera. All’interno del castello è stata allestita la mostra “Conoscere Cassiodoro”, curata da Cosimo Griffo, coordinatore dell’evento. Vi è stata la proiezione, in prima assoluta, delle immagini del documentario “I luoghi di Cassiodoro”, prodotto dalla Indaco in collaborazione con il “Centro culturale Cassiodoro” e la “Life Communication”, e dei video realizzati dagli studenti calabresi con l’obiettivo di promuovere la conoscenza e la valorizzazione tra i più giovani della figura del grande statista squillacese.
Salvatore Taverniti