Non si è spenta l’eco delle lamentele da parte di Italia Nostra, sezioni di Crotone, Casabona, Lamezia e Soverato–Guardavalle, sulla gestione del castello normanno di Squillace in seguito ad un disguido accaduto nei giorni scorsi ad un gruppo di visitatori aderenti alla stessa associazione.
Rimostranze segnalate dai responsabili dell’associazione di salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali poiché domenica 14 maggio, secondo quanto raccontato, un gruppo di 50 soci hanno atteso per circa un’ora e trenta l’apertura del castello che sull’orario indicato sul portone d’ingresso era prevista alle 16. La società che gestisce il castello, “I Giardini di Hera”, ha poi chiesto scusa comunicando che si è trattato di un disguido accaduto per la prima volta in diversi anni, evidenziando peraltro che l’associazione non aveva effettuato alcuna prenotazione, come si usa fare quando si tratta di gruppi consistenti di visitatori. Sulla vicenda interviene anche l’assessore comunale al turismo Franco Caccia, spiegando che« le motivazioni dell’accaduto e le scuse formulate dai responsabili della società di gestione sono subito parse chiare ed esaustive».
«Giova tuttavia precisare, a scanso di equivoci – aggiunge Caccia – che la società “I Giardini di Hera” gestisce da diversi anni attività di accoglienza turistica al castello ed eventi differenziati di promozione culturale e turistica. Attività, come documentato dalle pagine social dedicate, molto apprezzate dalle diverse centinaia di turisti italiani e stranieri che hanno avuto modo di visitare negli ultimi anni il castello di Squillace». Secondo l’assessore, l’esperienza de “I Giardini di Hera”, una delle poche imprese culturali in Calabria, rappresenta un fiore all’occhiello per la città di Squillace e una risorsa da sostenere e non certo da penalizzare, specie da parte di organizzazioni il cui scopo è costituito dalla valorizzazione dei luoghi di cultura.
«Faremo tutti senza dubbio tesoro di quanto accaduto – conclude Caccia – e rinnoviamo, anche a nome dell’amministrazione comunale, l’invito a quanti hanno subito il disagio della ritardata apertura del castello di tornare al più presto in uno dei borghi più belli della Calabria».
Rimostranze segnalate dai responsabili dell’associazione di salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali poiché domenica 14 maggio, secondo quanto raccontato, un gruppo di 50 soci hanno atteso per circa un’ora e trenta l’apertura del castello che sull’orario indicato sul portone d’ingresso era prevista alle 16. La società che gestisce il castello, “I Giardini di Hera”, ha poi chiesto scusa comunicando che si è trattato di un disguido accaduto per la prima volta in diversi anni, evidenziando peraltro che l’associazione non aveva effettuato alcuna prenotazione, come si usa fare quando si tratta di gruppi consistenti di visitatori. Sulla vicenda interviene anche l’assessore comunale al turismo Franco Caccia, spiegando che« le motivazioni dell’accaduto e le scuse formulate dai responsabili della società di gestione sono subito parse chiare ed esaustive».
«Giova tuttavia precisare, a scanso di equivoci – aggiunge Caccia – che la società “I Giardini di Hera” gestisce da diversi anni attività di accoglienza turistica al castello ed eventi differenziati di promozione culturale e turistica. Attività, come documentato dalle pagine social dedicate, molto apprezzate dalle diverse centinaia di turisti italiani e stranieri che hanno avuto modo di visitare negli ultimi anni il castello di Squillace». Secondo l’assessore, l’esperienza de “I Giardini di Hera”, una delle poche imprese culturali in Calabria, rappresenta un fiore all’occhiello per la città di Squillace e una risorsa da sostenere e non certo da penalizzare, specie da parte di organizzazioni il cui scopo è costituito dalla valorizzazione dei luoghi di cultura.
«Faremo tutti senza dubbio tesoro di quanto accaduto – conclude Caccia – e rinnoviamo, anche a nome dell’amministrazione comunale, l’invito a quanti hanno subito il disagio della ritardata apertura del castello di tornare al più presto in uno dei borghi più belli della Calabria».
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud, 26 maggio 2023