«Il territorio squillacese è luogo di numerosi interventi edilizi volti alla ripresa e all’ammodernamento di strutture e infrastrutture. Le imprese lavorano giornalmente, gli appalti sono numerosi, i lavori vanno avanti e buona parte dei nostri cari concittadini, alla disperata ricerca di una mansione, passeggiano in piazza».
Lo scrivono due operai disoccupati al sindaco e alla giunta comunale di Squillace. «Non vediamo altro che facce nuove- aggiungono nella lettera – operai forestieri che lavorano per le ditte vincitrici dell’appalto.
E noi? Guardiamo mentre lavorano. Non chiediamo miracoli, ma solo di poter lavorare. Fate qualcosa!».
Dal canto suo, l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Nunzio Pipicella, pur «apprezzando la forma civile ed educata nell’esporre un problema che conosciamo e che riguarda molte persone», sottolinea che «affermare che il sindaco e la giunta comunale avrebbero il potere di risolvere il problema e non lo fanno, penso che sia una cosa sbagliata che non porta da nessuna parte.
Se potessimo risolvere il problema della disoccupazione a Squillace l’avremmo fatto e saremmo stati proclamati santi». «La legge – puntualizza Pipicella – ci obbliga a fare le gare d’appalto.
Chi vince la gara si porta la sua azienda a fare i lavori. Se poi a Squillace non ci sono ditte in condizioni di partecipare alle gare, questo non si può imputare all’amministrazione.
Manifesto la mia solidarietà a tutti i disoccupati, dando la mia disponibilità ad un incontro per ascoltare le problematiche che si vogliono portare avanti in sinergia con l’amministrazione».
Carmela Commodaro