Dal 14 al 16 giugno scorsi, a Payerne, nella Svizzera francese, si sono svolti i festeggiamenti per il 100° anno dell’immigrazione italiana nel distretto della Broye.
Uno dei due presidenti del comitato organizzatore era lo squillacese Pino Vallone, noto per il suo impegno sociale e politico in quella terra, grazie al quale è divenuto paladino nella lotta per per l’integrazione totale degli emigrati in Svizzera.
«Come immaginare la Svizzera attuale – spiega Vallone – senza un miscuglio di culture, senza le comunità straniere o senza l’emigrazione? Più di un secolo fa, la Broye, era una regione rurale in pieno sviluppo, che necessitava di manodopera.
Alcune persone influenti, conoscendo le abilità professionali dei transalpini, andarono a prenderli nei loro paesi e li portarono in questa zona della Svizzera che li attendeva a braccia aperte. Ad oggi, non meno di 800 mila persone d’origine italiana vivono in Svizzera e difendono i valori delle due patrie.
Questa manifestazione è l’occasione per ricordare i nostri antenati, le cui famiglie sono ancora presenti nel territorio della Broye o sono rientrate in Italia, per ringraziarli per il loro lavoro e per le loro opere». Ed anche Pino Vallone, quindi “un pezzo di Squillace”, ha contribuito e contribuisce alla crescita di quel territorio.
Il programma della festa ha previsto concerti, animazioni, mostre, rappresentazioni folkloristiche, proiezioni di film, sfilate di moda, degustazioni gastronomiche tipiche e un forum sull’immigrazione italiana con testimonianze da parte degli immigrati.
E una sorpresa per il nostro Pino Vallone: il comitato ha fatto realizzare anche una gigantografia del castello di Squillace.
Salvatore Taverniti