È proseguito anche a Catania il tour culturale di Peppino Scalzo, docente di lettere, poeta e scrittore, che dal 2001 vive a Squillace, con la sua conferenza dal titolo “La donna nella vita e nell’arte di Luigi Pirandello”.
Dopo Catanzaro, Vallefiorita, Girifalco e Squillace, Scalzo ha portato l’iniziativa nella penombra del castello Ursino, a Catania, grazie all’invito dell’assessore comunale alla Cultura Barbara Mirabella e della responsabile delle attività del castello Valentina Noto. Il pubblico, completamente al femminile, ha gradito così tanto l’incontro che al termine ha chiesto a Scalzo di ritornare a Catania per un “Pirandello bis”.
L’incontro è durato due ore e un quarto, in cui il docente ha raccontato Pirandello anche attraverso le donne della sua vita, iniziando dalla nonna materna Anna Bartoli e finendo a Marta Abba, musa ispiratrice del suo “Teatro d’Arte”. «Nella narrazione – spiega – ho raccontato anche l’incontro tra il catanese Verga e il girgentano Pirandello nella sede di Nuova Antologia (era il 1904, erano usciti i primi sei volumi de “Il fu Mattia Pascal” e Pirandello ne donò una copia al Verga che lo lesse tutto e dopo una settimana gli scrisse una lettera che profetizzava il suo successo); ho raccontato il Nobel, la morte, le sue ultime volontà, e la questione delle ceneri di Pirandello».
Il prossimo appuntamento dovrebbe essere ad Avezzano, in Abruzzo, al castello Orsini-Colonna, anche perché l’unico biografo autorizzato da Luigi Pirandello fu Federico Vittore Nardelli di Avezzano.
Salvatore Taverniti