«Restiamo stupiti ed increduli di fronte alla superficialità ed all’arroganza con cui il presidente Mercurio ha convocato il consiglio comunale di Squillace per discutere un ordine del giorno che nulla ha a che vedere con la nostra richiesta di una seduta straordinaria». Lo sostengono Oldani Mesoraca ed Enzo Zofrea, consiglieri di opposizione in merito alla riunione consiliare tenutasi lunedì sera.
I due consiglieri avevano chiesto al presidente del consiglio Paolo Mercurio di convocare una seduta straordinaria del consiglio con un solo punto all’ordine del giorno: la discussione sugli avvisi di garanzia ricevuti dal sindaco Pasquale Muccari, dall’assessore Franco Caccia e dalla segretaria comunale. «Convocazione e riunione – rilevano – che è tenuto a fare entro venti giorni dall’ istanza, così come prevede anche l’art. 39 del D.lgs. n. 267/2000, sull’argomento da noi indicato. Ma, come spesso accade, Mercurio ha dimenticato il ruolo che dovrebbe ricoprire di organo indipendente e di imparzialità. Per questo noi stessi, al momento della sua elezione, non abbiamo espresso il voto contrario».
Per Mesoraca e Zofrea, insomma è un fatto grave, dal punto di vista politico ed etico, che si sia svolta un’assemblea “normale” prima del consiglio straordinario, «in cui chi di dovere deve informare i cittadini per i fatti che vedono protagonisti i vertici politici ed amministrativi del nostro Comune». In ogni caso, Mesoraca e Zofrea sono disposti ad attendere la convocazione straordinaria del consiglio comunale entro i venti giorni previsti dalla legge e dallo statuto dalla presentazione dell’istanza avvenuta il 19 novembre scorso.
Ai lavori consiliari di lunedì gli stessi consiglieri di opposizione, a cui poi si è aggiunta anche la capogruppo di Squillace in Movimento Anna Maria Mungo, non hanno preso parte in quanto, secondo quanto reso noto, non hanno ricevuto gli atti relativi all’ordine del giorno. In una lettera inviata a Mercurio l’opposizione ha denunciato la scorrettezza usata nei confronti dei consiglieri comunali ed una totale omissione dei compiti e delle responsabilità cui è chiamato per il ruolo che ricopre, nonostante gli impegni resi nelle precedenti sedute.
Mercurio, intanto, fa sapere che nei giorni precedenti l’assemblea, i consiglieri di minoranza sono stati tutti presenti negli uffici e hanno avuto la possibilità di prendere visione le proposte di delibera e gli atti istruttori.
L’opzione più agile che si è ritenuto di adottare nel regolamento, sempre secondo il presidente, è appunto la presa visione che evita di appesantire la macchina burocratica e amministrativa del Comune. «Dispiace – rileva Mercurio – sia a livello personale che istituzionale registrare l’atteggiamento dei consiglieri di minoranza che ritengo pretestuoso.
La pur legittima richiesta avanzata in sede di consiglio comunale al fine di avere i documenti delle varie proposte di delibera direttamente sulla propria mail non può ritenersi da sola sufficiente a ottenere quanto domandato.
Li invito a una maggiore prudenza e ad un maggior rispetto per la carica che ricopro, esortandoli a condurre la loro azione sul piano della collaborazione fattiva con il sindaco e con le forze di maggioranza in termini costruttivi e non meramente ostruzionistici».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 2 dic 2021)