«Penso che Squillace abbia bisogno di uno scossone politico. Quello che sta avvenendo condurrà il comune nello stallo politico e istituzionale». Oldani Mesoraca, futuro candidato a sindaco di Squillace (qui si voterà nella prossima primavera) interviene nel dibattito locale, infuocatosi dopo la revoca delle deleghe assessorili a Giusy Ciciarello da parte del sindaco Pasquale Muccari, con la motivazione che «non sussistono più i rapporti fiduciari».
La valutazione di Mesoraca è prettamente politica, «non sulle persone». «Stando così le cose – sottolinea – se ancora la politica conta qualcosa bisogna prendere atto che ad un assessore è stata ritirata la delega e che ora, da consigliera, pare passi all’opposizione.
Se così sarà il sindaco sarà in minoranza, visto che già in passato altri due consiglieri sono transitati nella minoranza». Secondo Mesoraca, un sindaco, un presidente di qualunque ente, che sa di essere in minoranza dovrebbe fare le sue valutazioni e trarre le conclusioni dimettendosi. «Invece – prosegue il futuro candidato alla carica di primo cittadino – il fatto che il sindaco non abbia rilasciato alcuna dichiarazione in merito fa pensare che qualcosa non torna. Dovrebbe fare riflettere che c’è una giunta dimezzata con tre assessori, di cui uno esterno. Dove dobbiamo arrivare?». «Alla vigilia dell’approvazione dell’assestamento di bilancio – conclude Mesoraca – non c’è chiarezza sulla situazione politico-amministrativa locale.
Seppur passerà il documento contabile, grazie al voto o all’assenza di qualcuno, non si può fare finta di niente. Non va bene il tirare a campare. Ma soprattutto è la comunità di Squillace che non può essere trattata in questo modo».
Salvatore Taverniti