Dopo l’episodio che lo ha visto protagonista con l’iscrizione funebre nei suoi riguardi su un loculo vuoto nel cimitero di Squillace, a Guido Rhodio, sindaco uscente, sono giunti numerosi attestati di solidarietà. Il primo a telefonare a Rhodio è stato il prefetto di Catanzaro, Raffaele Cannizzaro. Poi di seguito, da tutta la regione, rappresentanti della politica e delle istituzioni e i sindaci del comprensorio.
Su un foglio plastificato, affisso su un loculo del cimitero, ignoti hanno scritto “Guido Rhodio, 25 giugno 2014: gli squillacesi finalmente posero”, facendo probabilmente riferimento al fatto che entro il prossimo 25 giugno si insedierà il nuovo sindaco e la nuova amministrazione comunale in seguito alle elezioni amministrative del 25 maggio. Rhodio, tra l’altro, ha deciso di uscire dalla scena politico-amministrativa al termine di oltre un cinquantennio di impegno ad ogni livello.
Per il sindaco di Amaroni Arturo Bova, si tratta di un vile gesto. «Ho sempre sostenuto – aggiunge – che la polemica è sempre costruttiva, ma l’inciviltà di quel manifesto getta un’ombra di vergogna sull’intera nobile comunità squillacese. La signorilità di Rhodio, la sua eleganza, il suo stile di vita e politico sono sempre stati, per chiunque di noi abbia ricoperto cariche istituzionali, un esempio fulgido».
Il presidente del Consorzio di bonifica “Ionio Catanzarese” Grazioso Manno rivolge a Rhodio «tutto l’affetto istituzionale e umano per un fatto grave da condannare che certamente non esprime l’alto valore storico, morale e civile dell’antica e nobile civiltà squillacese.
In tempi come questi, caratterizzati da una deriva sempre più imperante a tutti i livelli, non giova a nessuno avvelenare climi e ambienti. Non è un bell’esempio per nessuno. Non lo è, in modo particolare, per i giovani ai quali dobbiamo lasciare in eredità prototipi di nobiltà d’animo, saggezza, competenza e garbo». Solidarietà a Rhodio è giunta anche dai tre candidati a sindaco di Squillace nelle elezioni del 25 maggio. Pasquale Muccari (“Lista Muccari”) sostiene che «l’esecrabile episodio è lontano dalla cultura e dalla civiltà degli squillacesi».
Per Ruggero Mauro (“Aria Nuova”), si tratta «dell’ennesimo tentativo, di una parte infinitesimale di Squillace, di voler avvelenare la campagna elettorale».
Franco Scicchitano (“Riviviamo Squillace”) ricorda «le doti di uomo integerrimo e di onestissimo politico di Rhodio, che ha dedicato 50 anni della sua vita a Squillace» e condanna «con sdegno l’insano e inqualificabile atto di cui il sindaco è stato vittima. Un gesto che non scalfisce nel modo più assoluto i sentimenti di rispetto che gli squillacesi nutrono verso la sua persona».
Salvatore Taverniti
chi ha compiuto questo gesto deve solo vergognarsi e non è degno di guardarsi allo specchio la mattina. vergogna