“Liquidazione totale”, “Grandi sconti”, ma accanto anche “Cedesi attività”.
Si cede o si chiude? L’intenzione è, comunque, quella di non proseguire. Parliamo dello storico negozio di Iannelli, aperto nei primi anni del Novecento, a Squillace, ed ora a rischio chiusura. Un altro pezzo di storia squillacese che se ne va.
L’attività di vendita di tessuti e abbigliamento era stata avviata da Francesco Iannelli vicino al Municipio e poi in altri locali della zona, sempre su corso Guglielmo Pepe. Successivamente l’esercizio è passato a Vincenzo Iannelli, fino al 2000, quando è subentrata la nuora, Rosetta Facciolo, che poi ha cambiato la denominazione in “Rose Rosse”. In questi giorni arriva l’intenzione di lasciare. «Da quando è stato messo l’avviso della svendita sulla vetrina del negozio – racconta uno dei figli di Rosetta – abbiamo ricevuto tanti attestati di solidarietà.
Molti ricordano mio nonno “Vincenzino”, non solo per la sua attività di commerciante, quanto per tutto quello che ha lasciato come insegnamenti di vita: l’amore, il rispetto, la semplicità, l’onestà, la dedizione al lavoro e agli affetti più cari. I ricordi sono una grande ricchezza per il cuore, ma quando a dover chiudere sono quei negozi che hanno fatto la storia della nostra città purtroppo cresce la delusione e la tristezza. Di chi la colpa? Sicuramente di quelle leggi che non aiutano il commercio in Italia: sempre più tasse che alla fine ricadono su chi compra. La speranza, come diceva mio nonno, è che ci saranno tempi migliori».
Il negozio “Iannelli” ha subito diversi mutamenti neltempo in relazione all’offerta degli articoli: quando non tutti possedevano un’auto per spostarsi e non esistevano i centri commerciali, era il negozio a doversi continuamente adattare alle richieste dei clienti.
Poi Rosetta è riuscita a indirizzare in senso moderno l’attività, introducendo la vendita della lingerie e di altri capi d’abbigliamento alla moda. Ma gli sforzi ora vengono vanificati non solo dalle leggi di mercato, ma anche dall’inasprimento delle imposizioni tributarie.
La crisi, l’instabilità del governo, l’aumento dell’Iva non lasciano scampo alle piccole attività commerciali, sia pur storiche. Con la chiusura di questo prezioso negozio, se ne va un altro frammento della Squillace di una volta e di quel concetto di negozio di vicinato e di attenzione al cliente che poco ha a che vedere con le logiche di mercato e molto con il contatto diretto tra le persone del paese.
Si chiudono oltre cento anni di storia non solo di un punto vendita, ma di una di quelle realtà radicate nel centro storico che rappresentava una risorsa e una ricchezza.
Salvatore Taverniti