Flamming, harassment, denigration, cyberstalking, impersonatio, tricy o outing, exclusion non sono parole astruse, ma comportamenti devianti su cui si sono confrontati gli alunni della scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo di Squillace.
L’evento formativo si è tenuto online nell’ambito del progetto “Naviganti in sicurezza” sul cyberbullismo e la sicurezza in rete. Dopo l’introduzione del dirigente scolastico Alessandro Carè, hanno relazionato l’avvocato Fabrizio Sigillò, referente informatico del consiglio dell’ordine distrettuale degli avvocati di Catanzaro, e l’avvocata Vincenza Matacera, coordinatrice della commissione informatica dello stesso consiglio. I lavori sono stati moderati dall’avvocata Mariateresa Camastra, referente per la legalità del Comprensivo squillacese.
Gli studenti sono stati portati a riflettere sui pericoli della rete, con particolare attenzione ai rischi connessi al fenomeno del cyberbullismo. Si è posta l’attenzione sul riconoscimento delle fake-news, sulle insidie connesse ai reati informatici e sui comportamenti devianti più diffusi in rete.
Se Sigillò ha illustrato ai ragazzi i tanti deprecabili volti del cyberbullismo, la Matacera ha invitato i giovani a tenere sempre alta la guardia contro ogni forma di violenza di genere su internet, offrendo particolari spunti di riflessione.
Gli studenti, dal canto loro, hanno posto numerose domande sui benefici che un uso consapevole di internet può offrire alla società contemporanea e sulla connessa necessità di conoscere in maniera approfondita le regole per una navigazione sicura.
La Camastra ha precisato che “Naviganti in sicurezza” si inserisce in un percorso molto articolato, realizzato dal Comprensivo di Squillace sin dall’inizio dell’anno scolastico, per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo e la rieducazione e il trattamento di eventuali comportamenti devianti. «Grande attenzione – ha concluso – si continuerà a prestare a queste tematiche, anche con la sinergica collaborazione di tutte le agenzie educative presenti sul territorio».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 11 maggio 2021)