Si è costituito ufficialmente a Squillace il comitato denominato “A difesa degli amici a 4 zampe”, in seguito agli episodi di avvelenamento di numerosi cani randagi verificatisi nei giorni scorsi. Dopo il primo grave caso registrato il 10 ottobre, il fatto si è ripetuto due giorni dopo, provocando la reazione dei cittadini del luogo amanti degli animali.
Al di là dei rilievi previsti dalla legge, con l’intervento di forze dell’ordine, veterinari dell’Asp e del primo cittadino squillacese, Pasquale Muccari, nella qualità di autorità sanitaria locale, nessun provvedimento sarebbe stato adottato per risolvere la problematica del randagismo che da anni assilla soprattutto il centro storico di Squillace.
Le amministratori comunali precedenti hanno stipulato convenzioni per il ricovero dei cani randagi con l’oasi “Bios” di Caraffa, e con il canile “Pet Service” di Cirò Marina.
Altri cuccioli sono in custodia gratuita presso la “Lega nazionale per la difesa del cane” di Soverato, i cui volontari sono stati fatti intervenire in seguito agli ultimi casi di avvelenamento. Una soluzione definitiva, però, ancora non è stata individuata.
Un gruppo di cittadini, pertanto, si sono riuniti in comitato eleggendo come presidente Valentina Merenda, vicepresidente Teresa Maida e segretaria Giuliana Chiavaccini e chiedendo alla popolazione di collaborare e al sindaco di impegnarsi a trovare un alloggio ai cani randagi, una dozzina, ancora in circolazione sul territorio comunale.
Come si apprende dalla pagina Facebook del “MeetUp” di Squillace, intanto, anche gli attivisti del “Movimento 5 Stelle” locale hanno scritto al sindaco Muccari chiedendo provvedimenti adeguati a tutela dei cittadini e degli animali.
Al di là dei rilievi previsti dalla legge, con l’intervento di forze dell’ordine, veterinari dell’Asp e del primo cittadino squillacese, Pasquale Muccari, nella qualità di autorità sanitaria locale, nessun provvedimento sarebbe stato adottato per risolvere la problematica del randagismo che da anni assilla soprattutto il centro storico di Squillace.
Le amministratori comunali precedenti hanno stipulato convenzioni per il ricovero dei cani randagi con l’oasi “Bios” di Caraffa, e con il canile “Pet Service” di Cirò Marina.
Altri cuccioli sono in custodia gratuita presso la “Lega nazionale per la difesa del cane” di Soverato, i cui volontari sono stati fatti intervenire in seguito agli ultimi casi di avvelenamento. Una soluzione definitiva, però, ancora non è stata individuata.
Un gruppo di cittadini, pertanto, si sono riuniti in comitato eleggendo come presidente Valentina Merenda, vicepresidente Teresa Maida e segretaria Giuliana Chiavaccini e chiedendo alla popolazione di collaborare e al sindaco di impegnarsi a trovare un alloggio ai cani randagi, una dozzina, ancora in circolazione sul territorio comunale.
Come si apprende dalla pagina Facebook del “MeetUp” di Squillace, intanto, anche gli attivisti del “Movimento 5 Stelle” locale hanno scritto al sindaco Muccari chiedendo provvedimenti adeguati a tutela dei cittadini e degli animali.
Salvatore Taverniti
Buona soluzione per ora, ma quanti comitati esistono a Squillace? Ed il prossimo quale sarà? Non c’era già quello di salute e ambiente che poteva occuparsene?