Dopo l’appello del presidente del Consiglio comunale Paolo Mercurio per la risoluzione del problema relativo alla precaria situazione del muro di contenimento posto sul piazzale di pertinenza di dieci alloggi di edilizia residenziale pubblica in viale Fuori Le Porte, prima traversa, a Squillace, i tecnici e il commissario straordinario dell’Aterp, l’azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica regionale, risponde a stretto giro di posta.
E lo fa sottolineando che sarebbe colpa del Comune se ancora non si è provveduto alla sistemazione della scarpata a monte dei corpi di fabbrica prevista nel progetto redatto dalla stessa Aterp e appaltato nel settembre 2021. «Il tecnico incaricato nel novembre 2021 – scrive l’Aterp – non ha potuto procedere alla consegna dei lavori di sistemazione della scarpata a causa della presenza di una stazione di rilevamento sismico interessante il terreno di proprietà comunale adibito ad orto botanico».
L’Aterp dichiara di aver preso atto solo informalmente dello spostamento di quella strumentazione, rendendosi parte diligente per concordare con l’impresa appaltatrice la nuova consegna dei lavori, e precisa di essere in attesa della comunicazione formale da parte del Comune di Squillace «dello spostamento o disattivazione del palo che sarà interessato dai lavori di demolizione del muro di sostegno e consolidamento dell’area di pertinenza dei dieci alloggi con posa in opera di gabbioni a tergo del tratto di muro lesionato nell’area di proprietà comunale, assicurando anche lo smaltimento prodotto dalla demolizione dello stesso tratto».
Le case popolari di viale Fuori Le Porte sono state costruite negli anni Ottanta per essere assegnate a famiglie di agricoltori, per complessivi dieci nuclei familiari, e si compongono di due fabbricati. Ad essere interessato maggiormente al pericolo per la precaria situazione del grosso muro è il fabbricato “B”, in cui abitano cinque famiglie.
Il presidente del Consiglio comunale Mercurio si era detto preoccupato perché «il muro è in costante e crescente fase di distacco dalla struttura di contenimento dal pianoro sovrastante».
E lo fa sottolineando che sarebbe colpa del Comune se ancora non si è provveduto alla sistemazione della scarpata a monte dei corpi di fabbrica prevista nel progetto redatto dalla stessa Aterp e appaltato nel settembre 2021. «Il tecnico incaricato nel novembre 2021 – scrive l’Aterp – non ha potuto procedere alla consegna dei lavori di sistemazione della scarpata a causa della presenza di una stazione di rilevamento sismico interessante il terreno di proprietà comunale adibito ad orto botanico».
L’Aterp dichiara di aver preso atto solo informalmente dello spostamento di quella strumentazione, rendendosi parte diligente per concordare con l’impresa appaltatrice la nuova consegna dei lavori, e precisa di essere in attesa della comunicazione formale da parte del Comune di Squillace «dello spostamento o disattivazione del palo che sarà interessato dai lavori di demolizione del muro di sostegno e consolidamento dell’area di pertinenza dei dieci alloggi con posa in opera di gabbioni a tergo del tratto di muro lesionato nell’area di proprietà comunale, assicurando anche lo smaltimento prodotto dalla demolizione dello stesso tratto».
Le case popolari di viale Fuori Le Porte sono state costruite negli anni Ottanta per essere assegnate a famiglie di agricoltori, per complessivi dieci nuclei familiari, e si compongono di due fabbricati. Ad essere interessato maggiormente al pericolo per la precaria situazione del grosso muro è il fabbricato “B”, in cui abitano cinque famiglie.
Il presidente del Consiglio comunale Mercurio si era detto preoccupato perché «il muro è in costante e crescente fase di distacco dalla struttura di contenimento dal pianoro sovrastante».
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 16 giugno 2023