C’è anche Squillace tra i sette comuni della provincia di Catanzaro, premiati per gli importanti risultati raggiunti nella raccolta differenziata dei rifiuti. L’iniziativa si è svolta ieri mattina alla Cittadella regionale, a Catanzaro. E’ la terza edizione del dossier realizzato da Legambiente Calabria, con il patrocinio della Regione Calabria. Nello stesso contesto di confronto e di discussione è stato organizzato anche il primo “Ecoforum calabrese dedicato all’economia circolare dei rifiuti”.
A rappresentare il Comune di Squillace è stato il sindaco Pasquale Muccari. In base ai dati del 2016, Squillace ha raggiunto il 69,9% di raccolta differenziata. «Un risultato eccezionale – sottolinea Muccari – che ci fa entrare a pieno titolo tra i comuni cosiddetti “ricicloni”. Ma vorrei sottolineare che si tratta di dati riferiti al 2016. Se si considera il risultato raggiunto nel mese di dicembre scorso, i numeri sono di gran lunga migliorati.
Nel solo dicembre 2017, infatti, eravamo a quota 87%, con un servizio di raccolta efficiente, che ci costa meno degli altri comuni, anche a fronte di servizi che altri non hanno, vedi raccolta ingombranti, sfalcio e altro, ma che ancora non ci permette di abbassare le tariffe perché sono intanto aumentati i costi del conferimento».
Ma non è un obiettivo raggiunto solo dall’amministrazione. Muccari intende condividere il riconoscimento ottenuto da Legambiente e dalla Regione «con i tecnici comunali; con i vigili urbani, che hanno represso il conferimento illegale e le discariche abusive; con gli operatori ecologici che lavorano bene; soprattutto con i cittadini che collaborano attivamente». «Mi auguro – conclude il sindaco – che questi risultati saranno confermati e consolidati anche quest’anno.
Siamo alla vigilia di un nuovo bando di gara per la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti e credo che entro l’estate sarà affidato alla ditta aggiudicataria». Gli altri “comuni ricicloni” della provincia di Catanzaro che hanno ottenuto il riconoscimento sono Cardinale, Amato, San Floro, Gasperina, Albi e Montauro.
Salvatore Taverniti