Marcello Maida

La croce del Cristo si perpetua in ciascuno di noi. La morte… in una di queste due  parole c’è una consonante ….una T…che è una croce se la togliamo rimane la parola ” AMORE”, quella croce che Marcellino ha abbracciato dedicando a nostro Signore le sue sofferenze.
Marcellino padre , sposo amoroso, per me cognato…fratello…AMICO. Ti dava con la sua allegria tanto AMORE. Mi diceva ” Zi Rorò, sai una cosa , nella vita non bisogna aspettare ad amare gli altri dopo che l’altro se ne va…ma quando si è in vita “. E noi due così ci amavamo , con gli occhi e nel cuore  la gioia di incontrarsi sempre per esternare il nostro affetto. Ci cibavamo di questo amore . Marcellino è stato un clown della sua vita. Somigliava a don Bosco moderno, i giovanissimi nipoti lo adoravano per i suoi atteggiamenti scanzonati e divertenti, proprio come don Bosco che per i giovani imparò a fare i giochi e a fare il saltimbanco. Nei suoi occhi i ragazzi e io stesso ci affogavamo per la gioia  che ci donava.
Affettuoso , altruista , la tristezza e la malinconia scomparivano con la sua presenza.
I nostri gesti di affetto  e di amore servivano  per curare l’inquietudine del nostro cuore.
Ci contagiava con la sua presenza , ci contagiava con il suo carisma. Del suo ricordo ne faremo tesoro per la gioia di averlo conosciuto.
Ciao Marcello, Zi Rorò

 

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