C’erano anche i manufatti ceramici squillacesi alla manifestazione “Calabria è”, svoltasi nei giorni scorsi al “Caffè letterario” di via Ostiense, a Roma, su iniziativa di “Profumi e Sapori della Calabria” di Francesco Serratore, “Azza Forense”, con la collaborazione delle associazioni calabresi radicate nella capitale e il patrocinio della Regione Calabria.
Una serie di eventi e workshop che hanno acceso i riflettori sulla Calabria positiva, fra paesaggio, storia, enogastronomia, artigianato, arte, cultura, start-up. Nel corso della manifestazione, durata tre giorni, sono stati realizzati stand, proiezioni di filmati su paesaggi e attrazioni turistiche calabresi, con tanti appuntamenti con le eccellenze calabresi.
Tra queste, la ceramica artistica e tradizione di Squillace, proposta dai maestri della bottega d’arte “Il Tornio”, di Beatrice Russomanno, che ha allestito uno stand di pregiati manufatti in graffito doc squillacese, con dimostrazione dal vivo di decorazione con la tecnica del graffito, in uso a Squillace tra il XVI e il XVII secolo. Grande è stato l’interesse del pubblico per un’arte millenaria ed eterna.
La caratteristica principale della ceramica squillacese è “l’ingobbio e il graffito”, secondo una tecnica assai simile a quella bizantina, che trae la sua origine dalla Magna Grecia e che, dopo tanti secoli, ancor oggi si tramanda, costituendo un indubbio esempio di altissima qualità e tradizione storica.
La tradizione squillacese affonda le radici nei rapporti con l’Impero di Bisanzio e si fregia del marchio doc, a tutela della produzione con specifiche caratteristiche tecniche. Squillace, tra l’altro, fa parte delle cosiddette “Città della Ceramica” dove è in atto un’affermata produzione di ceramica artistica e tradizionale.
Salvatore Taverniti