Si svolgerà lunedì davanti al tribunale penale di Catanzaro l’udienza dibattimentale del processo per l’omicidio colposo a carico del cardiochirurgo Pasquale Mastroroberto e dei medici Pasquale Napoli, Luigi Irrera e Giuseppina Mascaro, tutti in servizio nel reparto Utic del policlinico universitario di Germaneto, diretto dal dottor Ciro Indolfi, per il decesso, avvenuto il 9 maggio 2014 di Antonio Occhionorelli, di Squillace.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, sulla base della cartella clinica acquisita e della relazione peritale redatta dai propri consulenti, l’uomo sarebbe deceduto a seguito di una “sinergia letale”.
Da un lato, i sanitari dell’Utic non si sarebbero accorti che il valore dell’emoglobina, nel paziente, stava calando in modo progressivo, senza che gli stessi provvedessero alla dovuta emotrasfusione; dall’altro, il cardiochirurgo Mastroroberto “ometteva, e comunque tardava ingiustificatamente, l’esecuzione di un intervento di rivascolarizzazione miocardica al manifestarsi di un’angina instabile”.
Si sarebbe così trattato di un duplice errore professionale e di una morte avvenuta “per colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia e nella violazione delle regole e raccomandazioni delle linee-guida in materia sanitaria”.
Nel corso della precedente udienza dibattimentale è stata acquista al fascicolo del dibattimento diversa documentazione, anche di natura clinica, proveniente dalle costituite parte civili, e sono stati ammessi i testi indicati dalla Procura e dai procuratori delle parti. Il processo, fissato per l’11 febbraio scorso per l’escussione delle parti civili, Luca e Savino Occhionorelli, figli del deceduto, e dei funzionari del Nisa (nucleo investigativo sanità e ambiente), è slittato, per impedimento del magistrato, all’udienza di lunedì prossimo per il prosieguo dell’istruttoria dibattimentale.
Salvatore Taverniti