È originario di Squillace il questore Luigi Carnevale, dirigente dell’ispettorato pubblica sicurezza del Vaticano, scelto dal capo della Polizia Franco Gabrielli per sorvegliare sulla sicurezza di Papa Francesco e per preservare i tesori della Santa Sede dal fondamentalismo islamico. Gioia e orgoglio per l’importante incarico sono stati espressi dall’ex sindaco di Squillace Guido Rhodio, già presidente della Regione, che, a nome della comunità squillacese, ha scritto al dottor Carnevale.
«Siamo felicissimi – scrive Rhodio – di apprendere della tua delicata nomina, decisa dal capo della Polizia, accanto alla persona del santo padre, per garantirne la massima sicurezza e la migliore sua agibilità nell’alto compito apostolico. Una bella notizia che premia ulteriormente e prestigiosamente il tuo generoso impegno di servitore dello Stato italiano, espletato con onore in tanti campi.
Ciò in sintonia di gioia con le anime dei tuoi cari genitori, Salvatore e Pina; del tuo prozio, don Antonio Carnevale, fratello di tuo nonno Luigi, compiaciuto indubbiamente che la vostra antica e religiosa famiglia prosegua la fedeltà alla Chiesa cattolica, nella quale egli ricoprì, insieme ad altri incarichi diocesani, il ruolo di canonico arcidiacono della cattedrale di Squillace; e dell’antenato Agazio Carnevale, patriota e medico insigne anche di Garibaldi, tra i sindaci maggiormente benemeriti dell’Ottocento squillacese».
Lo zio (fratello del padre) di Luigi junior, anch’egli Luigi, nato nel marzo 1919, sergente radiotelegrafista della marina, morì caduto in guerra in Taranto, durante le operazioni belliche del giugno 1942, il nome di luigi Carnevale , zio, caduto nel mare di Taranto nel 1942, è scritto sul marmo dei Monumento ai caduti in guerra squillacesi.
Carnevale è stato funzionario al centro Dia di Reggio Calabria, capo della Squadra mobile di Cosenza, impegnato in Puglia, responsabile della sicurezza del Presidente della Camera dei deputati e presidente dello Sco (Servizio centrale operativo), oltre ad essere stato direttore del servizio nazionale della polizia scientifica.
Salvatore Taverniti