“Letteratura ed esoterismo: il lato segreto di scritti divenuti classici” è stato il tema di un incontro culturale organizzato a Squillace dall’associazione “Domus Pacis”. Dopo l’introduzione della vicepresidente del sodalizio, Maria Rosa Commodaro, la relazione è stata tenuta da Paolo Cristofaro, autore e conduttore radiofonico.
Da studente di lettere, Cristofaro ha intrapreso un viaggio, avendo già alle spalle anni di passione per le tematiche storiche, letterarie ed esoteriche, a caccia di indizi per cogliere l’aspetto nascosto e iniziatico di alcuni testi letterari, anche molto noti. «Raccontare il mondo della letteratura e le sue sfumature in una città come Squillace – ha sottolineato – significa aver voglia di lottare per un vero e proprio rinascimento culturale e comunitario del territorio e per tenere vivo un luogo di dibattito e di riflessione divenuto ormai storico e prezioso per la cittadinanza».
Cristofaro si è soffermato su scritti divenuti classici intramontabili e su autori che rappresentano pietre miliari del sapere umano. «Tra le pagine di libri straordinari, frutto delle riflessioni di uomini colti – ha evidenziato – sono ancora innumerevoli le zone d’ombra, ricche d’inesplorate interpretazioni, che si riferiscono ad una sapienza iniziatica e ad un sapere profondo e ben custodito. Autori come Dante, Apuleio, Plutarco, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Giordano Bruno, Petrarca, lasciano chiaramente trasparire, tra le righe dei loro lavori – nonostante le epoche differenti e lontane – chiari riferimenti a conoscenze iniziatiche, a simbologie esoteriche, a culti riservati a pochi. Dal prudente resoconto sul culto di Iside di Apuleio (iniziato agli antichi misteri e processato per magia) agli indizi disseminati da Bruno che si riferiscono alla filosofia ermetica, alla cabala ed alle dottrine neoplatoniche; dal viaggio iniziatico di Dante (accompagnato da non casuali numerologie e collegamenti col mondo orientale) alle traduzioni di testi esoterici portate a termine dal Ficino per conto di Cosimo de’ Medici.
Un quadro eterogeneo, caratterizzato da un complesso labirinto di personaggi, filosofie ed interpretazioni che ci invitano a guardare oltre e a contemplare la possibilità di un ulteriore sbocco interpretativo per le grandi opere della produzione letteraria europea e mondiale, per imparare a cercare – come scrisse Dante – “sotto ‘l velame de li versi strani”».
Salvatore Taverniti