Ormai è chiaro: la spiaggia di Squillace è il luogo preferito dalle tartarughe marine per depositare le proprie uova. Altri due eventi si sono verificati nella notte tra lunedì e martedì scorsi. Una deposizione si sarebbe verificata sul tratto di spiaggia libera tra i lidi di Squillace e Ulisse; nell’altro caso la tartaruga caretta caretta ha scelto la spiaggia antistante il lido di Squillace, lo storico stabilimento balneare gestito dalla famiglia Napoli.
La tartaruga ha deposto le sue uova proprio tra gli ombrelloni chiusi e sotto le sdraio presenti. La proprietaria dello stabilimento Alba Napoli ha subito avvisato i responsabili del Wwf, provvedendo a delimitare l’area in cui la tartaruga ha lasciato le uova. Ieri mattina presto, infatti, aveva notato quattro buche che la tartaruga aveva realizzato proprio nello spazio di spiaggia di pertinenza del suo lido. In entrambi i casi vi è stato l’intervento dei volontari del Wwf di Crotone per la messa in sicurezza dei nidi. In contemporanea con le due nuove deposizioni, nella stessa notte ha avuto inizio la schiusa delle uova che la caretta caretta aveva deposto ai primi di luglio sulla spiaggia del Governatore che, sempre sul litorale squillacese, si trova verso nord a ridosso dell’Oasi di Scolacium, sito di importanza comunitaria istituito dopo un complesso e articolato iter amministrativo e che fa parte della rete europea Natura 2000 della provincia di Catanzaro.
Un altro evento del genere si era verificato il 21 luglio scorso sul tratto di spiaggia sito davanti al Copa Bay Surf: qui ben 104 uova di tartaruga sto state recuperate e messe in sicurezza.
La spiaggia di Squillace è tra quelle monitorate per il progetto “TartAmar” del Wwwf Calabria, che prevede appunto l’individuazione dei nidi di tartaruga e la loro messa in sicurezza fino alla schiusa. Il progetto si prefigge, in particolare, lo scopo di individuare per tempo i nidi di tartaruga, mettendoli in sicurezza ove vi siano pericoli connessi alla presenza antropica, fino al momento della schiusa delle uova e della corsa delle tartarughe neonate verso il mare.
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 21 ago 2024